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«Paga o non ti lasciamo andare»La Polizia libera minore straniera

«Paga o non ti lasciamo andare» La Polizia libera minore straniera

Sgominata banda di extracomunitari che «spediva» nel Nord i migranti solo in cambio di denaro. / VIDEO

Di Redazione |

Avevano convinto una minore straniera a seguirla per aiutarla a raggiungere i genitori che vivono all’estero. Ma prima di lasciarla andare pretendevano che la famiglia versasse duecento euro su una crta prepagata. Le Suadre mobili di Ragusa e Siracusa e i poliziotti del commissariato di Comiso hanno però scoperto il traffico e arrestato cinque persone.

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Si tratta di Yosef Alew, etiope di 26 anni e residente a Chiaramonte Gulfi, Mohammed Nur Mohammed Jimie, eritreo di 28 anni, residente a Comiso, Junaid Rafique, pakistano di 26 anni residente a Comiso, Nagawo Abe, eritreo di 25 anni residente a Chiaramonte Gulfi e Fouad Nasrallah, marocchino di 53 anni residente a residente a Comiso. Tutti sono accusati a vario titolo di sequestro di persona e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’inchiesta ha preso le mosse a Siracusa pochi giorni fa la Squadra Mobile ha avuto il sentore di un probabile sequestro di persona, poiché una minore aveva contattato i familiari residenti all’estero per ottenere un versamento di 200 euro su una carta prepagata al fine di poter riacquistare la libertà. Gli investigatori indagando sono così riusciti a individuare Comiso quale luogo dove probabilmente la donna era tenuta segretata. I poliziotti hanno effettuato un’attività di osservazione nelle stazioni di partenza di autobus per il nord Italia. È qui che i poliziotti hanno avuto l’intuizione vincente: hanno infatti notato un gruppo di migranti in partenza per Milano.

C’erano diverse donne che stavano partendo ad eccezione di una sola ragazza che gli investigatori hanno riconosciuto grazie alle foto inviate dai parenti che non aveva ancora pagato e per questo non era in partenza ma, in compagnia di altri uomini. A quel punto il bus è stato bloccato in una zona di sicurezza per evitare allarmismi nei sospettati mentre altri agenti hanno bloccato il gruppo composto da 4 uomini e dalla minore.

La ragazza a quel punto ha raccontato la sua odissea: «Fuori dal centro a Siracusa, mi hanno offerto di raggiungere l’Europa se avessi pagato 200 euro ed io credendogli mi sono fidata e sono andata con loro. A mia insaputa mi hanno condotta in una casa e solo una volta dentro mi hanno detto che se i miei parenti non avessero pagato subito non mi avrebbero lasciata andare. Disperata ho fatto delle chiamate dal loro telefono per recuperare i soldi ma non li ho trovati quindi mi hanno detto che non sarei potuta partire con il resto dei miei compagni che avevano pagato e quindi erano stati accompagnati sull’autobus. Dovevo rimanere con loro fino al pagamento dell’intera somma».

La minore ha raccontato di essere stata tenuta prigioniera da un gruppo di stranieri e dopo aver guardato con attenzione le loro foto li riconosceva tutti senza ombra di dubbio. La vittima ha descritto anche i singoli ruoli dei suoi aguzzini che, avevano messo in atto una vera e propria organizzazione per favorire l’emigrazione verso paesi del nord Europa, costringendo però le vittime a pagare 200 euro per poter essere liberate. Una volta avvenuto il pagamento venivano «spediti» con un autobus a Milano. Anche gli altri stranieri intercettati dalla Squadra Mobile di Siracusa sull’autobus hanno confermato la versione della minore e cioè che hanno dovuto pagare per essere liberati. Nel contempo un altro gruppo di agenti operanti ha proceduto al blitz nella casa di Via Veneto a Comiso ed all’interno vi era solo il basista, colui che aveva fornito il supporto logistico, titolare di un permesso di soggiorno e di regolare contratto d’affitto. Anche lui, in concorso con gli altri ha preso parte al reato di sequestro di persona e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. All’appello mancava solo uno dei correi, quindi gli agenti di sono appostati all’interno dell’abitazione e non appena ha fatto rientro lo hanno condotto presso gli uffici del Commissariato di Comiso.

La Polizia Scientifica ha effettuato il fotosegnalamento di tutti gli arrestati ed il sopralluogo presso la casa utilizzata come covo dagli organizzatori, appurando che all’interno non vi erano neanche i materassi per tutti i migranti ivi tenuti nascosti. Ai migranti veniva fornito pane a acqua, unici alimenti rinvenuti in dispensa. L’operazione di Polizia ha visto coinvolte due Procure della Repubblica, quella di Siracusa e quella di Ragusa, così come diversi uffici della Polizia di Stato che hanno lavorato in sinergia per liberare la minore traendo in arresto i responsabili di gravissimi fatti reato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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