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I commenti a caldodei medici catanesisul via libera negli Usadella pillola rosa

I commenti a caldo dei medici catanesi sul via libera negli Usa della pillola rosa

Sarà disponibile dal prossimo 17 ottobre negli Usa, ma in tutto il mondo è polemica

Di Eva Spampinato |

Il Viagra rosa accenderà il desiderio di milioni di donne americane a partire dal prossimo 17 ottobre. E accende già le polemiche in tutto il resto del mondo. Farmaco che risponde ad un reale bisogno o pillola che alimenta un nuovo mercato? I punti interrogativi sono ancora molti (a partire dagli effetti collaterali che avrà il medicinale Addyi), ma in Italia ci sarà tutto il tempo per vedere il percorso scientifico della molecola della discordia. Intanto in molti hanno applaudito l’approvazione di Addyi da parte della Fda (Food and Drug Administration Usa) negli Stati Uniti, definendola come il più grande cambiamento per la salute sessuale delle donne dalla scoperta della pillola contraccettiva, anche in Sicilia.  

«È l’occasione buona per parlare della problematica della sessualità di coppia e per puntare i riflettori sul benessere sessuale di uomo e donna insieme – commenta Giuseppe Ettore, ginecologo e direttore del dipartimento materno e infantile dell’Ospedale Garibaldi Nesima dove da maggio è stato aperto il primo ambulatorio pubblico per la sessualità di coppia – ci auguriamo che il farmaco venga gestito bene, in tale direzione».  

La decisione della Food and Drug Administration arriva dopo varie bocciature e a diciassette anni dal lancio del Viagra, il farmaco che risolve i problemi di erezione maschile, ma attenzione, «non chiamatelo “Viagra Femminile” – avverte il ginecologo catanese Antonio Mangiacasale – sono due farmaci completamente diversi e agiscono su zone differenti del corpo. Il Viagra si prende al momento del bisogno, prima del rapporto sessuale, è ha un’azione periferica, di vasodilatazione, che risolve i problemi di erezione. La pillola rosa, invece, è un farmaco strutturato, che si assume quotidianamente almeno per 4/6 settimane, appartiene alla famiglia degli antidepressivi e agisce a livello centrale, con la promozione del rilascio degli ormoni del piacere». «Trovo che sia un farmaco utile per una patologia sottostimata e sotto diagnosticata – commenta Nino Rizzo, medico di base e consgliere dell’Ordine dei medici di Catania – Saranno i medici di base a doverla prescrivere e secondo me il problema è reale, il fatto che non se ne parli tanto non vuol dire che il problema non ci sia». «E’ un disturbo ben codificato, soprattutto tra le donne in fase di pre menopausa – conferma Mangiacasale – che io posso stimare di riscontrare nel 10% delle mie pazienti. Credo che il medicinale avrà una discreta quota di mercato, ma non raggiungerà i livelli del Viagra, assunto da uomini di tutte le età, anche da chi non ne ha reale bisogno».  

Per l’Europa bisognerà aspettare che l’ente europeo per i farmaci sottoponga il prodotto a un altro iter di approvazione. «Come medico di famiglia, il primo medico della coppia, ho la misura della diffusione del disagio. Il fatto che se ne parli poco – spiega ancora il dott. Rizzo – dipende da tanti altri motivi, a partire da quello culturale, soprattutto dalle nostre parti, religioso e di genere. La donna molte volte ha pudore nel confrontarsi a fondo con un medico di sesso opposto rispetto a queste problematiche. Ma basta scavare un po’ a fondo e il problema viene fuori, per questo il medico di famiglia deve effettuare una azione di ricerca e informazione verso i propri pazienti. La pillola Addyi può essere uno strumento in più, ma solo se inserito in un contesto più generale di consapevolezza del problema, legato soprattutto alla coppia».  

«Esistono 26 farmaci disponibili per curare i disturbi dell’erezione maschile e nessuno che guardi al benessere sessuale della donna – commenta ancora il prof. Ettore – per cui si allarga ancora di più il gap, fisico e psicologico, tra la donna con problemi di calo del desiderio sessuale e l’uomo che (anche non avendone bisogno) col Viagra migliora le sue prestazioni. Da maggio abbiamo istituito al Garibaldi un ambulatorio pubblico per la sessualità di coppia, dove lavorano ginecologo, urologo e andrologo in stretta collaborazione con i medici di famiglia, proprio per dare una lettura effettiva della sessualità di coppia e far fronte alle eventuali necessità – spiega ancora Ettore – Abbiamo avuto un riscontro inizialmente molto tiepido, per dare la massima lettura di quelle che possono essere le cause del calo della libido, bisogna cercare le patologie sommerse, fino ai disturbi del comportamento. Noi stiamo eseguendo questa prima fase preliminare in punta di piedi, in autunno faremo una presentazione ufficiale. La nostra battaglia è per le donne in pre e post menopausa che subiscono il calo della libido. Bisogna accettare come un successo della farmacologia questa “pillola rosa”, ma far riflettere sul fatto che la sessualità va condivisa a livello di coppia».

Il VIA LIBERA NEGLI USA AL VIAGRA ROSA
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