Maxistipendi Ars, verso un tetto di 240mila €
Maxistipendi Ars, verso un tetto di 240mila €Ma Ferrandelli: «E’ un insulto ai giovani»
Ardizzone incontra i sindacati che restano soddisfatti a metà
PALERMO – «Dobbiamo dare atto al Governo Renzi che finalmente fissa un paramentro di riferimento oggettivo e questo parametro non può essere disconosciuto dall’Ars ed è il tetto massimo al quale entro il 31 luglio ci adegueremo». Lo ha detto il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, incontrando i giornalisti per parlare del tetto agli stipendi dei dirigenti di Palazzo dei Normanni. «Anche se ho il dovere di precisare che lo stesso decreto Renzi lascia fuori gli organismi di rilevanza costituzionale», ha aggiunto spieango che «Per gli organismi di rilevanza costituzionale il decreto prevede che devono concorrere alla riduzione della spesa pubblica di 50 milioni di euro». Ardizzone ha detto che si punterà « a una riduzione della pianta organica, non è escluso che ci saranno dei pensionamenti ma vorrei spezzare una lancia a favore del personale dell’Ars. Basta criminalizzare il personale di Palazzo dei Normanni, vedo la loro sofferenza, non è gente che ha rubato». «Passerò per difensore della casta, ma io per primo mi sono abbassato e anche di molto lo stipendio», ha aggiunto. Ardizzone in mattinata ha avuto incontro con i sindacati su questo tema. «È stato un dialogo molto franco con i sindacati, è stata ribadita l’esigenza di porre un tetto agli stipendi dei dirigenti Ars. Ho voluto il coinvolgimento dei sindacati confederali perchè va fatta certamente la difesa dei dipendenti, ma non mi piace questo gioco al ribasso da 160.000 euro ai 140.000 euro. Io sono per i parametri obiettivi. E sembra che il tetto dei 240.000 euro abbia convinto tutti». La trasparenza Ma se il tetto ha convinto tutti, i sindacati non sono proprio usciti soddisfatti dall’incontro. Il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, e Gianni Borrelli della Uil Temp sono apparsi anche critici: «Abbiamo chiesto trasparenza e dai primi dati la situazione ci è apparsa subito più grave del previsto. Nell’ultimo anno, infatti, la spesa per il personale dell’Ars, nonostante il taglio dell’8 per cento, è aumentata di quasi un milione di euro. Non si tratta, quindi, di mettere solo un tetto agli stipendi ma di disinnescare una serie di automatismi che fanno lievitare continuamente le retribuzioni. Su questo chiediamo alla politica coerenza e trasparenza. In questo momento drammatico, con tanti lavoratori che da anche un anno vivono senza stipendio, non si possono tollerare questi privilegi». E alla luce di queste osservazione il presidente dell’Ars ha preso un impegno affiché l’Ars adotti misure e provvedimenti in termini di trasparenza che consentano ai cittadini di conoscere sul sito dell’Ars stipendi di dirigenti e funzionari. Le polemiche Ma anche il tetto di 240 mila euro non convince prioprio tutti. Il deputato regionale del Pd, Fabrizio Ferrandelli, oggi a Roma per partecipare alla manifestazione nazionale dei lavoratori dei call center, scrive infatti sul suo blog: «Mentre sono in corteo, con molti ragazzi dei call center, il presidente dell’Ars, dalla sala stampa di Palazzo dei Normanni, dopo aver incontrato i leader sindacali, annuncia con soddisfazione un tetto da 240 mila euro per i funzionari dell’Ars e dice che questa cifra ha convinto i sindacati. Questa cifra, qui e ora, suona come un insulto». Nei giorni scorsi il parlamentare dei democratici aveva proposto una soglia di 140 mila euro. «Consiglierei a Bernava e al presidente dell’Ars, Ardizzone di uscire dai palazzi – spiega – parlare con la gente, vivere la vita vera per rendersi conto che oggi certe cifre sono davvero indifendibili. Sarò imbecille ma la penso così».