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Calcio Catania, “corsa” contro i guai

Calcio Catania, “corsa” contro i guai la società nomina l’amministratore unico

Alla guida Carmelo Milazzo: tanti gli adempimenti da ottemperare

Di Redazione |

CATANIA – Fare in fretta sì, ma provare anche a fare bene quel che si deve fare per non sparire dalla faccia del calcio con la storica società Calcio Catania 1946. Ieri la società rossazzurra di Via Magenta è stata divisa su due fronti: da un lato la questione giudiziaria con il primo interrogatorio di garanzia del presidente dimissionario, dall’altro lato quella corsa contro il tempo per le questioni legate alla continuità societaria. Così è stata anticipata la nomina dell’amministratore unico, che inizialmente era stata fissata per domani. In una delle riunioni del mattino, infatti, l’Assemblea dei soci del Calcio Catania ha provveduto a nominare Amministratore Unico Carmelo Antonio Milazzo, in sostituzione del precedente Consiglio di Amministrazione.  

Svolta accelerata perché il tempo a disposizione è poco e bisogna ottemperare ad una serie di procedure per mettersi in regola con le carte federali. Così stamattina, garantisce la società rossazzurra, partiranno tutte le documentazioni che servono per confermare in Lega l’iscrizione del Catania al campionato di Serie B. Poi sarà la giustizia sportiva a decidere in quale categoria giocherà la società rossazzurra e con quanti punti di penalizzazione. Nel frattempo ci sarà da gestire le operazioni di mercato, saldare le spettanze arretrate, occuparsi delle possibili trattative per un eventuale passaggio di proprietà.

Ma il futuro del Catania è incerto non solo per l’inchiesta sportiva: proprio oggi, infatti, scadono i termini per l’iscrizione e il club, decapitato dalle dimissioni di Pulvirenti e dell’ad Pablo Cosentino, ha cercato di correre ai ripari con la nomina di Milazzo: un provvedimento “urgente” che vuole essere propedeutico alla difficile iscrizione alla serie B (il 10 luglio la Covisoc darà una prima valutazione. Le società avranno 4 giorni di tempo per correttivi a eventuali contestazioni. Il 15 luglio la Cosivoc darà il parere finale al consiglio federale). Un via libera che potrebbe non arrivare anche in seguito ad alcuni problemi avuti dai rossazzurri nel pagamento di alcune mensilità. Il caso Parma insegna che serve il massimo rigore e il Catania rischia di sprofondare addirittura tra i Dilettanti.

Ma ancora è presto per fare queste valutazioni. Intanto la società spera di avere ancora le carte in regola per l’iscrizione al campionato. Che è comunque un punto fondamentale per la sopravvivenza del Catania ‘46, perché iscriversi in tempo e in regola significa, appunto, evitare di perdere la matricola del 1946, un punto fermo per l’onore della città e dei tifosi, motivo d’orgoglio, anche perché tra i grandi club calcistici in Sicilia l’unica società che può vantare di essere ancora con la denominazione d’origine è proprio il Catania.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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