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Investimenti, Ragusa ed Enna le province meno “attrattive”

Investimenti, Ragusa ed Enna le province meno “attrattive” Ragusa ed Enna le province meno “attrattive”

I numeri contenuti nel “Check-up territorio” di Confindustria Sicilia lasciano poco spazio alla fantasia: ecco i territori che hanno meno capacità di produrre beni e servizi, oltre che di generare reddito

Di Redazione |

RAGUSA – In una Sicilia già in affanno, Ragusa riesce addirittura ad essere il fanalino di coda. I numeri contenuti nel «Check-up territorio – dossier Sicilia», elaborato dall’Area Politiche territoriali, innovazione, education di Confindustria e presentato ieri in Confindustria Sicilia, lasciano poco spazio alla fantasia: Ragusa, insieme con Enna, sono tra le province meno «attrattive» d’Italia. In particolare, lo studio ha analizzato 12 macro categorie (istituzioni, stabilità macroeconomica, infrastrutture, sanità, scuola primaria e secondaria, università, efficienza del mercato del lavoro, sofisticazione del mercato finanziario, dimensioni del mercato, avanzamento tecnologico, complessità degli affari, innovazione), e da queste ha tirato fuori un ranking regionale e provinciale sulla la capacità dei territori di produrre beni e servizi in condizioni di mercato libere ed eque, in grado di affrontare la concorrenza internazionale e generare reddito. Da questa analisi è venuto fuori che la Sicilia è al diciassettesimo posto, seguita solo da Calabria, Basilicata e Molise che chiudono la classifica.

Scendendo più nel dettaglio e guardando il ranking provinciale, la forbice che separa l’Italia si fa più evidente: quasi tutte le province del Centro Nord, infatti, si trovano nella parte alta della classifica, mentre tutte le province del Sud, ad eccezione di Sassari, si posizionano nella parte bassa della classifica, che racchiude tutte le siciliane: Palermo è al sessantaduesimo posto, seguita da Siracusa (75ª), Catania (79ª), Caltanissetta (87ª), Messina (93ª), Agrigento (94ª), Trapani (96ª), Enna (102ª) e Ragusa (103ª).

«Questo è un dato allarmante – commenta Giorgio Cappello, presidente della Piccola Industria di Confindustria Sicilia – e mostra con la crudezza che solo i numeri riescono ad avere quello che noi imprenditori ci sforziamo di far comprendere: se la Sicilia è poco attrattiva, Ragusa non lo è affatto. Ma come possiamo essere competitivi quando, solo per sottolineare una evidenza, occorrono tre ore per raggiungere Ragusa da Palermo in auto? La politica si assuma le proprie responsabilità e dica chiaramente se ha deciso di condannare questa provincia alla desolazione, svuotata dall’esodo delle sue menti migliori e delle sue braccia più forti».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA