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Corona salvail MessinaÈ pari controla Lupa Roma

Corona salva il Messina È pari contro la Lupa Roma

«Re Giorgio» nel finale agguanta i capitolini e nel finale sfiora anche la doppietta

Di Salvatore Pernice |

Rischia di perdere, pareggia nel finale e sfiora la vittoria sui titoli di coda. Abbuffata di gol all’ora di pranzo (partita al via alle 12,30), ma il Messina deve accontentarsi di un punto al “S. Filippo” davanti ai soli abbonati (revocata in extremis la chiusura totale dei cancelli). E a salvare i peloritani ci pensa lui, Re Giorgio, che firma il gol del pari al 79’ (foto Fabrizio Pernice), dopo essere entrato quasi a metà ripresa. La partita sembrava in discesa, visto che il Messina sblocca dopo appena 6 minuti. E’ la testolina di Nigro, su corner di Vincenzo Pepe, a regalare il vantaggio giallorosso. Al 13’ il Messina reclama un calcio di rigore, apparso netto, per un sandwich in area su Bucolo, ma l’arbitro lascia correre. La Lupa Roma inizia a bussare dalle parti di Lagomarsini con un tiro velenoso di Moras che il portiere giallorosso disinnesca in due tempi. Insistono gli ospiti sempre con ripartenze ficcanti che mettono in apprensione la difesa messinese. La più ghiotta capita al 16’ con Perrulli, ma Lagomarsini lo ipnotizza uscendo quasi al limite dell’area. Ripresa choc per il Messina, con l’uno-due micidiale della Lupa Roma. Il pareggio arriva dopo 8 minuti con un’inzuccata di Tajarol su cross di Celli. Grassadonia getta nella mischia Corona al posto di Pàez, ma la Lupa Roma raddoppia con un gran gol del giovane Celli, che prima s’invola palla al piede per una trentina di metri, facendo partire dal limite un tiro velenoso che trafigge Lagomarsini. La Lupa Roma sembra avere più gamba, ma la reazione d’orgoglio dei giallorossi arriva nel finale, con il pareggio al 79’ di Corona dopo una respinta del portiere capitolino su incornata di Benvenga. E il Messina, sui titoli di coda, sfiora tre volte il gol vittoria. Prima è Izzillo a scaldare i guantoni a Rossini, poi c’è la traversa timbrata da Enrico Pepe. In pieno recupero, Stefani a porta vuota riesce a mancare lo specchio della porta.

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