Prove d’emergenza vulcanica sull’Etna per formare i futuri vulcanologi
Prove d’emergenza vulcanica sull’Etna per formare i futuri vulcanologi
Nell’ambito del progetto europeo Nemoh è stata simulata un’eruzione vulcanica
Prove di emergenza vulcanica sull’Etna: si sono svolte nei giorni scorsi nell’ambito del progetto europeo Nemoh che ha formato la prossima generazione di vulcanologi europei. Durato quattro anni, Nemoh è un progetto finanziato dalla Commissione Europea, e guidato dall’Italia con l’Istituto Nazionale di Fisica e Vulcanologia (Ingv) che ha presentando i risultati a Catania. Una delle ultime attività previste dal progetto è stata la simulazione di una emergenza vulcanica: «è stata simulata una eruzione particolarmente importante dell’Etna» ha spiegato il coordinatore, Paolo Papale direttore della Struttura Vulcani dell’Ingv «Abbiamo usato – ha detto – non un caso ipotetico ma i dati reali relativi a una eruzione del 2001», durante la quale si sono verificate fratture sul vulcano e colate di lava che minacciavano alcuni comuni. La simulazione ha previsto, tra le altre cose: osservazioni costanti, modelli per prevedere l’evoluzione dell’eruzione, la realizzazione di rapporti destinati alla Protezione Civile, e l’attività di informazione al pubblico. La simulazione, ha sottolineato Papale, è stata solo una delle attività previste dal progetto che ha organizzato scuole e altri eventi non solo in Italia ma anche in altri paesi europei. Il progetto ha coinvolto 12 partner appartenenti a 9 paesi europei e ha formato 18 giovani vulcanologi. I ricercatori che hanno in media 28-30 anni, oltre ad avere seguito un programma di formazione, hanno anche svolto attività di ricerca presso i centri partner del progetto. Nel corso della conferenza finale i giovani ricercatori di Nemoh hanno presentato la loro attività scientifica e i risultati ottenuti.