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Buco delle Partecipate condanna per l’avv. Mario Arena

Buco delle Partecipate condanna per l’avv. Mario Arena

In sede di appello la Corte dei conti ribalta la decisione di primo grado sul “buco” delle Partecipate e riconosce la resposabilità del defunto ex sindaco Umberto Scapagnini e dell’avv. Mario Arena

Di Redazione |

CATANIA – Il buco delle società partecipate del Comune di Catania con sprechi e compensi fuori controllo agli amministratori quantificati in un milione di euro ha dei responsabili nel defunto ex sindaco Umberto Scapagnini e nell’avvocato Mario Arena all’epoca dei fatti rappresentante legale dell’assemblera dei soci di InvestiaCatania. Questa la decisione della Corte dei conti che, in sede di appello, ha ribaltato la sentenza di primo grado che aveva assolto 7 ex amministratori comunali. Il collegio presieduto da Pino Zingale ha infatti riconosciuto la responsabilità di Scapagnini e Arena condannando quest’ultimo a versare 292 mila euro. E’ statio così accolto il ricorso del procuratore generale, stabilendo un danno erariale di 583 mila euro per compensi e nomine in esubero al consiglio di amministrazione. Danno dibiso in parti uguali fra Scapagnini e Arena: prendendo atto del decesso di Scapagnini e mancando i presupposti per procedere nei confronti degli eredi, i giudici contabili ne hanno imputato solo metà all’avv. Arena. Nel dettaglio, per la Corte dei conti oltre 500 mila euro di danni erariali sono stati provocati da Asectrade, gli altri da InvestiaCatania, società che aveva un organico di quattro persone e un Cda di sette persone con compensi per i componenti lievitati negli anni: da una cifra iniziale di 45 milioni di lire annui per il presidente e 24 milioni di lire per i consiglieri si era poi arrivati a 100 mila euro per il presidente e 30 mila per i consiglieri.

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