Catania, Palazzo Bernini in vendita o in fitto per le casse comunali
Catania, Palazzo Bernini in vendita o in fitto per le casse comunali
La vendita del Palazzo rientra nel programma comunale di tagliare sui costi non più sostenibili dei fitti passivi, liberando risorse che potranno essere utilizzate con maggior profitto a vantaggio dei cittadini
CATANIA – «Il nostro progetto, viste le ristrettezze del Comune, è quello di vendere Palazzo Bernini per fare cassa, al limite con una variante al Piano regolatore che ne migliori l’appetibilità». Lo ha affermato rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso della conferenza stampa sulla riduzione dei fitti passivi il sindaco di Catania Enzo Bianco, che ha aggiunto di avere «anche altre ipotesi, tra cui quella di utilizzarlo per un progetto di housing sociale, qualora non dovessero esserci acquirenti o se il prezzo offerto non dovesse soddisfarci».
Palazzo Bernini è stato acquistato dal Comune oltre dieci anni fa ed è stato messo in vendita nella vetrina degli immobili della Cassa depositi e prestiti. «Pensiamo – ha concluso Bianco – di ospitare delle persone e far pagare un fitto limitato. Pensiamo a un’iniziativa innovativa con studenti universitari fuori sede che potrebbero pagare per l’affitto cifre più basse in cambio di attività di considerevole contenuto sociale, come per esempio doposcuola in quartieri a rischio».
In conferenza stampa, Enzo Bianco insieme con l’assessore al Bilancio e al Patrimonio Giuseppe Girlando, ha presentato i primi risultati di un programma che «tra riduzioni, dismissioni, ristrutturazioni e riorganizzazioni porterà entro il 2017 il Comune a tagliare un costo ormai non più sostenibile liberando risorse che, in questi periodi di ristrettezze, potranno essere utilizzate con maggior profitto per altri servizi a tutto vantaggio dei cittadini».
«Quando mi sono insediato due anni fa – ha aggiunto Bianco – il Comune pagava per fitti passivi a privati sei milioni e 300.000 euro. Grazie a questo piano Catania è stata tra le grandi città d’Italia quella che ha fatto registrare una delle migliori performance nel ridurre i costi dei fitti passivi» «Il riordino – ha spiegato Girlando – pianificato già dal 2013, ha preso il via nel 2014 con l’abbandono di quindici immobili che il Comune aveva in affitto. Questo ha consentito un risparmio complessivo dei primi 975.500 euro. Contemporaneamente sono state avviate le riduzioni di canone per altri edifici in affitto, per un totale di 446.000 euro. Adesso il piano è stato rimodulato e prevede nuovi risparmi ottenuti grazie a lavori di ristrutturazione da effettuare in vari immobili di proprietà del Comune. Ciò consentirà di abbandonare, a partire dal 2016, altri edifici in affitto particolarmente costosi, risparmiando complessivamente ancora 1.289.000 euro».
«Con il Piano di riordino dei fitti passivi – ha concluso Bianco – abbiamo addirittura migliorato i risparmi previsti nel Piano di rientro tra l’altro spendendo meno del previsto nelle ristrutturazioni. Inoltre contiamo di risparmiare ancora attraverso un’ulteriore riorganizzazione».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA