Catania
Solarium e spiagge senza bar, acqua e tè al mer “mercato libero”
Sullo sfondo c’è l’ennesima estate travagliata e una battaglia legale che si preannuncia ancora lunga, che potrebbe anche avere ripercussioni sulla prossima stagione balneare, tra il Comune e l’impresa “Fraggetta”. Questa ha registrato nelle scorse settimane un punto a proprio vantaggio, vedendo accolto dal Tar di Catania il ricorso avverso la revoca dell’aggiudicazione provvisoria della gestione di spiagge e solarium, che venne disposta la scorsa estate dal Comune in seguito a una serie di pregresse controversie con l’impresa stessa.
L’esperienza che seguì con la nuova ditta aggiudicataria non fu molto più fortunata, tra le polemiche che segnarono l’estate 2016 per i precedenti penali di un lavoratore addetto ai parcheggi della Plaia, fatto sta che il Comune ha deciso quest’anno per la prima volta di “gestire” in proprio le strutture, almeno per quanto riguarda i servizi che è stato possibile affidare a Multiservizi e Sostare, ovvero pulizia e manutenzione delle strutture, e gestione dei parcheggi. Un’esperienza che, pur tra qualche difficoltà e ritardo, potrebbe segnare una strada verso una maggiore economicità della stagione balneare del Comune, che pure ha una sua ragione sociale per famiglie e cittadini colpiti dalla crisi. Se per quanto riguarda i bagnini, in mancanza di una gestione esterna di tutte le strutture, il Comune è riuscito ad affidare il servizio, peraltro indispensabile, la questione è stata molto più complicata, tanto da restare alla fine insoluta – pur non compromettendo la stagione come sarebbe avvenuto senza il servizio di salvataggio – per i cinque chioschi bar da allestire, con relativa gestione, sulle tre spiagge libere e sui due solarium di piazza Europa e Ognina. Dopo una prima gara andata deserta, la seconda ha registrato l’istanza di una sola impresa, proprio la “Fraggetta” contro cui il Comune sarebbe orientato a proseguire la propria battaglia legale in un successivo grado di giudizio, impugnando il pronunciamento del Tar.
Di certo, il Comune non ha più di tanto considerato la possibilità di affidare la gestione dei bar alla stessa impresa con cui ha una controversia, ben sapendo anche che intanto il tempo per una terza gara ormai in extremis è abbondantemente scaduto. Bel problema e niente bar, dunque, che sebbene non indispensabili danno un tocco in più alla stagione di spiagge e solarium, oltre che per le bibite e le granite anche per le sedie e un po’ d’ombra. E meno male che tra i bagnanti risuona di continuo lo slogan più rinfrescante dell’estate catanese: «Hai sete, vuoi vivere? Acqua agghiacciata, tè al limone, tè alla pesca»…
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