Cronaca
Il maltempo flagella il Sud-Est Sicilia Un morto nel Siracusano, danni ingenti
Pioggia battente per ore che trascina detriti e allaga piani terreni, torrenti che straripano e trasformano strade in fiumi di acqua e fango che travolgono tutto ciò che incontrano portando la morte.
E’ una notte da incubo quella trascorsa nel Sud Est della Sicilia dove il maltempo, oltre a danni ingenti, ha provocato una vittima nel Siracusano: Giuseppe Cappello, 52 anni di Rosolini, agente di polizia penitenziaria, travolto nella notte da un’ondata di fango causata dall’esondazione del fiume Tellaro. Sposato e con due figli maggiorenni, da pochi mesi aveva ottenuto il trasferimento a Noto, dopo avere lavorato per anni a Siracusa.
L’uomo, disperso nella notte sulla strada statale 115, era sulla sua auto con la quale si stava recando al lavoro, ma sarebbe rimasto in panne e dopo essere sceso dall’auto sarebbe scivolato e poi trascinato dalla corrente. Il corpo è stato recuperato dai vigili del fuoco in un terreno a qualche centinaio di metri dal suo veicolo.
La procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di omicidio colposo. Nella stessa zona i pompieri hanno messo in salvo otto delle sedici persone soccorse nel Siracusano, rimaste bloccate nelle loro auto. «Ho visto la morte con gli occhi – ricostruisce uno di loro – un fiume di acqua e fango mi ha travolto e gettato fuori strada».
Danni ingenti a case, negozi, imprese, campagne e aziende zootecniche anche nel Ragusano: a Ispica sono morti oltre 60 ovini annegati per lo straripamento del torrente Favara. Erano dell’azienda di Giovanni Roccuzzo, che produce ricotta e formaggi. Il danno stimato è di oltre 100mila euro, e i proprietari hanno temuto di morire: «Siamo usciti nuotando – afferma la moglie dell’imprenditore, ancora sotto choc – c’era un metro d’acqua e, mettendo la nostra vita in pericolo, ci siamo messi al riparo in un’auto». Le campagne della zona sono state allagate. Nel centro della città, in via Socrate, si è aperta una grande voragine e otto famiglie sono state fatte evacuare. All’interno di una chiesa sono rimasti intrappolati più di 200 fedeli tra cresimandi, parenti e amici. «Ci sono state 3-4 ore di pioggia di grande intensità – afferma il sindaco Pietro Muraglie – che ha colpito il cuore della città, ma danni ingenti hanno subito aziende agricole e zootecniche».
Momenti di terrore sono stati vissuti in un’ambulanza, partita da Modica e diretta al Policlinico di Catania, con a bordo un bambino di tre anni che doveva essere operato d’urgenza: il mezzo è rimasto bloccato a Rosolini dal nubifragio fino a quando l’autista non ha trovato un percorso alternativo, arrivando in tempo all’ospedale del capoluogo etneo. Problemi anche ai trasporti con oltre 60 tecnici di Rete ferroviaria italiana al lavoro per il ripristino delle infrastrutture ferroviarie in Sicilia. A Catania quattro voli sono stato dirottati: tre a Palermo, uno a Comiso (Rg).
Il governatore Nello Musumeci, che si è recato a Rosolini e Ispica per un sopralluogo e un incontro con i sindaci e ha annunciato la dichiarazione dello stato di calamità, ha espresso profonda tristezza per la morte del povero agente della polizia penitenziaria Giuseppe Cappello» e «la vicinanza di tutta la comunità siciliana ai suoi familiari». «Il governo della Regione – ha aggiunto – si adopererà, fin da subito, per il ripristino delle infrastrutture e l’avvio delle procedure per deliberare lo stato di calamità». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA