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Il sondaggio: in Sicilia M5s al 37%, quasi doppiato il Pd, Forza Italia in recupero e Alfano all’8,5%

Di Mario Barresi |

CATANIA – Se si votasse oggi in Sicilia per le Politiche, i grillini farebbero il “botto”. Il M5s schizza al 37%, arrivando quasi a doppiare il Pd, attestato nell’Isola al 20%. Forza Italia al 17%, Alternativa Popolare all’8,5%, Fratelli d’Italia al 6%. Sotto il 4% le altre liste. È l’ultima foto sul peso dei partiti, scattata in Sicilia dal “Barometro Politico” dell’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento.

Il M5s è di gran lunga il primo partito nell’Isola: alla Camera avrebbe un consenso di circa 7 punti in più dell’attuale media nazionale rilevata da Demopolis. Rispetto all’exploit delle Europee si squaglia il Pd, che «appare penalizzato dalle vicende nazionali degli ultimi mesi», si legge nella nota: con il 20%, dem comunque al di sopra delle Politiche del 2013. Cala, rispetto ai tempi d’oro il peso del partito di Berlusconi che, con il 17%, guadagna comunque 3 punti negli ultimi 6 mesi. Resta decisamente sopra la media nazionale l’area centrista di Alfano con l’8,5%; cresce ancora la destra di Giorgia Meloni. Molti i partiti sotto il 4% (tra cui Mdp, Lega e Sinistra Italiana), destinati «ad avere un ruolo in Sicilia soprattutto nella corsa per il Senato in cui si voterebbe oggi con proporzionale puro su base regionale e soglie di coalizione».

Il quadro delle intenzioni di voto si modifica sostanzialmente alle Amministrative e nelle elezioni per il rinnovo dell’Ars. «Molto diverse, con variazioni significative per ciascun partito – afferma il direttore Vento – risulterebbero oggi le scelte di voto dei siciliani per le Regionali, nelle quali da sempre, in Sicilia, cresce il peso delle liste a forte caratterizzazione regionale».

Vento ricorda «l’estrema mobilità del voto dei siciliani che, nelle ultime tornate elettorali, hanno manifestato un grado di “infedeltà” ai partiti decisamente superiore a quello registrato a livello nazionale, cambiando spesso idea da un’elezione all’altra». È «uno scenario in costante evoluzione», con lo spettro dell’astensione: più di 4 elettori siciliani su 10 non si recherebbero oggi alle urne per il rinnovo di Camera e Senato». La vera maggioranza.

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