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Catania, saltellando tra gli scogli ecco come vi ripuliamo il Lungomare

Di Redazione |

Catania – Un timido pallino rosso segna una tra le centinaia di notifiche che si ricevono ogni giorno su Facebook. Qualcuno ha pubblicato un post sul gruppo Ripuliamo Catania, che da un po’ sembrava spento. «Ragazzi, l’estate è alle porte, che ne dite se ci riattiviamo con la pulizia del lungomare?» propone un ragazzo. E così, tra un invito sui social e un aperitivo organizzativo, torna a pulsare il cuore del progetto Ripuliamo Catania, che è ripartito ufficialmente stamane dopo quasi due anni di stop. L’appuntamento era per oggi in piazza Nettuno con l’invito rivolto a chiunque avesse a cuore il decoro e la pulizia di Catania (l’indicazione era quella di raccogliere i rifiuti abbandonati per strada e tra gli scogli che costeggiano il lungomare).

Il gruppo Ripuliamo Catania è nato spontaneamente su Facebook nel 2014 da alcuni cittadini attivi che periodicamente si davano appuntamento per ripulire alcune tra le più significative e frequentate (e dunque invase dalla spazzatura) zone della città. Dal lungomare a piazza Nettuno, da San Giovanni Li Cuti all’Etna. Fino all’ultimo appuntamento nel 2017, quando il gruppo di volontari si è preso una pausa dal duro lavoro non retribuito. «L’obiettivo non era, e non è, quello di sostituirsi al Comune, quanto dare un segnale all’Amministrazione comunale», spiega Vincenzo Torrisi, fondatore della pagina.«E tra il 2015 e il 2016 – aggiunge – effettivamente l’assessore Rosario D’Agata aveva attivato varie iniziative di controllo e di recupero di questi siti». Poi, però, il silenzio. Che ha spinto i volontari a rallentare. «Per riprendere la nostra attività abbiamo scelto di ripulire sempre la scogliera, un tratto di cui nessuno si occupa essendo fuori dalla competenza della Dusty, proprio come la Plaia, zona che comunque si mantiene abbastanza pulita grazie all’intervento dei proprietari dei lidi».La scogliera, invece, sembra essere completamente abbandonata a se stessa e facendo una passeggiata non si può non notare come sia diventata la pattumiera della città, tra bottiglie e lattine, piatti e bicchieri, persino cartoni della pizza lasciati tra gli scogli.

«Tante associazioni di volontari col tempo hanno emulato la nostra iniziativa ed è una cosa che apprezziamo tanto anche se non ci siamo mai organizzati insieme – precisa Vincenzo -. L’unica occasione in cui abbiamo collaborato con altre realtà è stato l’evento Meglio Parco che Sporco, per il resto si è trattato sempre di azioni spontanee dei cittadini, che ci riempiono di orgoglio». Come quella del 16 marzo, voluta da un gruppetto di studenti liceali e universitari catanesi che con l’arrivo delle belle giornate hanno voglia di dedicare un po’ di tempo a migliorare la propria città.«Sarebbe bello se partecipassero attivamente anche le scuole per sensibilizzare gli studenti – dice Vincenzo, che ha coinvolto i ragazzi che frequentano Archè Piazza dei Mestieri, dove insegna -. Con l’inizio della bella stagione il lungomare diventa il nostro balcone, la nostra vetrina e non curandolo si riproporranno sempre gli stessi problemi». Dobbiamo, quindi, non solo ammirare il lavoro dei volontari, ma soprattutto prendere esempio da questo gruppo formato da universitari, docenti, professionisti, pensionati che trascorrono le mattinate a riempire sacchi di rifiuti. Ormai ognuno di loro ha un compito nell’organizzazione: chi gestisce i social, chi fa i video, chi si occupa dei contatti con le persone che vogliono partecipare, trasmettendo un’importante funzione educativa alle famiglia che passeggiano spensierate e a chi, dopo aver fatto festa, “dimentica” di gettare i rifiuti al posto giusto.

Foto di Davide AnastasiCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA