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Dissesto Catania, i sindacati chiamano la città allo sciopero generale

Di Redazione |

CATANIA – «Autoconvocazione a Palazzo degli Elefanti, sciopero generale cittadino, class-action contro la stangata Tari». Sono le iniziative annunciate da Cgil, Cisl, Uil e Ugl di Catania a fronte «dell’emergenza dissesto al Comune, il silenzio delle istituzioni politiche locali, regionali e nazionali» che, sottolineano i sindacati, «impongono risposte decise».

«Lo dobbiamo ai cittadini e ai lavoratori catanesi, tartassati e abbandonati» affermano i segretari di Cgil, Cisl, Uil e Ugl – Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci – che hanno convocato un’assemblea pubblica per il 18 febbraio alle 16 in cui verrà proclamato lo sciopero generale. «Mentre l’Amt rischia la paralisi – aggiungono – se non si troveranno 700 mila euro entro fine mese per la copertura assicurativa dei mezzi, mentre gli asili-nido sono ormai chiusi, mentre i dipendenti del Comune, delle cooperative sociali e quelli di molte aziende partecipate lavorano ormai da mesi senza certezza di stipendi, mentre le imprese fornitrici del Comune hanno già dovuto rinunciare al 60 per cento dei loro crediti, il sindaco Salvo Pogliese sfugge al confronto vero e concreto con le organizzazioni sindacali disertando persino gli incontri in Prefettura. E il governo nazionale come quello regionale ha fatto presto a dimenticare gli impegni assunti dai propri rappresentanti … in passerella a Catania».

«Siamo preoccupati, preoccupatissimi – dicono Rota, Attanasio, Meli e Musumeci – perché la condizione di Catania è di estrema gravità. Sembra strano e pericoloso, peraltro, che non siano stati ancora nominati i commissari per la gestione del dissesto: altro segnale di indifferenza del governo nazionale verso questo territorio. L’amministrazione comunale, intanto, ha saputo solamente aumentare la Tari. Un rincaro vergognoso e inspiegabile, che non è accompagnato da un piano serio e certo di lotta all’evasione fiscale. Il disagio sociale cresce a dismisura. C’è una Catania silenziosa che soffre e rischia di esplodere. Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno gestito questo malessere profondo con responsabilità, persino eccessiva. Nessuno – concludono i sindacati – se ne approfitti, qui come a Roma e Palermo!».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA