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Ce l’ha fatta il bimbo colpito da meningite: speranze di salvarlo erano minime

Di Redazione |

MESSINA – I medici del reparto di Terapia intensiva neonatale e pediatrica del policlinico «G. Martino» di Messina, hanno sciolto la prognosi per il bambino di due anni che lo scorso 23 gennaio era stato trasferito dall’ospedale “Cannizzaro” di Catania con un quadro di grave meningite batterica. Il bambino – dicono i medici – è considerato fuori pericolo. Nonostante il calendario vaccinale della Regione Sicilia raccomandi la vaccinazione antimeningiococcica, il piccolo non era vaccinato.

Il 22 gennaio il paziente, originario di Brolo, stava male e aveva febbre ed era stato condotto in ospedale dai genitori, preoccupati dall’aggravarsi del quadro clinico. Trasferito d’urgenza, nel reparto messinese diretto ad Eloisa Gitto, in elisoccorso le sue condizioni erano apparse gravissime. Presentava – spiegano i sanitari – i segni clinici di uno shock settico e manifestazioni cutanee emorragiche che avevano immediatamente orientato i medici per un quadro di sepsi meningococcica.

Dopo aver attivato le procedure rianimatorie, i medici avevano effettuato anche il prelievo di campioni di liquor cefalorachidiano per eseguire le indagini microbiologiche necessarie ad identificare il batterio killer. Grazie alla metodica molecolare di Pcr Real-time in dotazione al Policlinico di Messina, è stato possibile individuare in poche ore, nel sangue e nel liquor del piccolo, la presenza di acido nucleico appartenente alla Neisseria meningitidis, permettendo, quindi, la rapida identificazione del batterio che stava mettendo a rischio la vita del bambino. Per circa sette giorni il paziente è stato sottoposto alle più sofisticate terapie farmacologiche e tecniche ventilatorie che ne hanno permesso la sopravvivenza, nonostante l’elevato tasso di mortalità riportata in questi casi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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