Catania
Catania, raccolta differenziata da ridere: «È ancora sotto il 10 per cento»
CATANIA – «Il sindaco Bianco e il presidente della Regione, Crocetta, anziché fare annunzi di presunti risultati “straordinari”, in realtà inesistenti, assumano provvedimenti straordinari per migliorare la raccolta differenziata, completino le incompiute e sblocchino le inerzie che relegano Catania in fondo alla classifica nazionale». Con queste parole il vicepresidente vicario del Consiglio comunale, Sebastiano Arcidiacono, ha consegnato alle associazioni ambientaliste i dati ufficiali della raccolta differenziata, che mediamente a Catania raggiunge il 9,75%, valore che include nel computo anche gli inerti e gli pneumatici usati, aumentando notevolmente la quantità di rifiuti differenziati.
«Se volessimo confrontare i dati in modo omogeneo con gli anni precedenti – ha aggiunto Arcidiacono – depurandoli quindi dalla quantità di inerti e pneumatici, la percentuale sarebbe, incredibilmente, pari all’8,23%. Dato peggiorato rispetto al 2012 (12,83%), al 2013 (9,94%), 2014 (11,11%), quasi in linea con il 2015 (8,56%)».
Arcidiacono ha sottolineato inoltre come sia «decisamente in aumento invece la quantità di rifiuto indifferenziato: aumentato di quasi 5 mln di kg rispetto al 2015, di 8 mln di kg rispetto al 2014 e di 10 mln di kg rispetto al 2013, il che significa costi notevolmente maggiori per il Comune e dunque per i cittadini».
La consegna si è svolta simbolicamente nell’isola ecologica abbandonata dall’amministrazione di via Generale Ameglio a cui il Consiglio comunale aveva destinato le risorse (400.000 euro nel 2014) per il recupero e il funzionamento: «Questo luogo – ha ribadito Arcidiacono – è l’emblema dei ritardi e dell’immobilismo della Giunta Bianco, che sta affondando irrerversibilmente il sistema della raccolta dei rifiuti a Catania. L’isola ecologica di via Generale Ameglio non è mai stata messa in funzione ed è stata colpevolmente abbandonata al suo destino, nonostante ci siano gli stanziamenti decisi dal Consiglio comunale quasi tre anni fa. Anziché fare proclami sarebbe meglio agire per recuperare il tempo perduto perché la città non sia privata ancora di quest’area di raccolta dei rifiuti, strumento indispensabile per migliorare sul serio i livelli della differenziata». Arcidiacono ha evidenziato inoltre come non vi sia alcun controllo e monitoraggio da parte del Comune sulla quantità di rifiuto differenziato dai cittadini di competenza dei gestori del servizio, spesso rifiutato dalle piattaforme che va a finire in discarica indifferenziata: «Oltre a questo fatto grave su cui è necessario fare chiarezza – ha aggiunto – faccio presente che è stato quasi azzerato il personale dell’ufficio di vigilanza ambientale e bloccato il regolamento degli ispettori ambientali volontari proposto dal Consiglio comunale e funzionante in tutt’Italia e in tantissimi Comuni della Sicilia con il pesante onere di 10 mln di Kg di rifiuti in più nel 2016».
Arcidiacono ha poi avanzato tre richieste: innanzitutto al presidente della Regione, Rosario Crocetta, perché intervenga con autorevolezza sulla situazione catanese; poi al sindaco Enzo Bianco e all’assessore all’Ecologia, Rosario D’Agata, perché rendano trasparente costi e dati sul servizio. «Basta con annunci di risultati inesistenti – ha concluso – all’amministrazione chiediamo di rendere pubblici sul sito del Comune i dati della raccolta rifiuti, visto che i costi sono a carico dei cittadini, e di dire finalmente la verità. Ma, soprattutto, di mettere in moto l’attività amministrativa che possa realmente aumentare la differenziata per superare l’attuale condizione di fallimento».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA