La scelta vegana del musicista
Red e Chiara Canzian: «Mettiamoci a tavola con serenità»
L'ex bassista dei Pooh, da anni vegano convinto, ha scritto "Sano Vegano Italiano", un manuale di buona cucina che sappia fare a meno di prodotti animali. La figlia Chiara ha fornito le ricette. Red: «Ci si mette a tavola con serenità, senza alcun peso per le proprie scelte. Ricordo quando solo per una questione di gola mangiavo scampi o ostriche ancora vive, atti di una violenza incredibile che non riuscirei mai più ad affrontare».
Per quarantasei anni è stato Red Canzian, il bassista dei Pooh. Chiuso il lungo capitolo con la band scioltasi lo scorso 30 dicembre Canzian ne comincia un altro, quello di portatore della cultura del veganismo. Dal 23 febbraio è in libreria Sano vegano italiano (Rizzoli, pp. 252, € 19,90), scritto con la figlia Chiara, chef etica, vegetariana e vegana. «È un libro gentile che vuole fare da ponte tra i vegani e gli onnivori. Può far diventare chi lo legge più sano perché può aiutare la gente a mangiare bene in modo naturale e a provare a rallentare le lancette dell’orologio della vita proponendo una scelta vegana etica e salutistica che si basa sulla tradizione alimentare italiana. Chiara, infatti, ha recuperato ricette tipiche della nostra cucina che nascono già vegane, e ne propone altre che diventano vegane con minimi aggiustamenti: dalla caponata siciliana al purè di fave con le cicorielle pugliese fino alla pappa al pomodoro e alla ribollita toscana», spiega Red impegnato in un tour promozionale in tutto Italia.
In Sicilia Red e Chiara Canzian saranno il 28 aprile all’Agriturismo Villa San Leonardo di Carlentini. «Ho iniziato a fare la cuoca che ero già vegetariana e ho sempre cercato di portare questo messaggio nelle cucine in cui ho lavorato», gli fa eco Chiara che, dopo un inizio nella musica, ha virato sulla cucina. Nel libro ha raccolto 50 ricette (40 stagionali e 10 di dolci), ma ricorda «a prescindere dalla propria alimentazione, la cosa più giusta è mangiare prodotti stagionali e del proprio territorio. Più ci si rifornisce da produttori a km0, più si mangia in maniera sana». Lo fa, naturalmente, anche papà Red diventato prima vegetariano, e poi nel 2009 vegano. «Due anni fa il mio essere vegano mi ha salvato la vita, le mie arterie erano pulite e hanno assorbito l’onda d’urto della dissezione aortica facendomi arrivare vivo in sala operatoria», racconta Canzian. «Ho cominciato a essere vegetariano per questioni di salute: soffrivo di calcoli renali, dopo 19 coliche nello stesso tour, il medico mi consigliò di evitare la carne e le coliche passarono», continua l’ex Pooh. La scelta «importante», invece, sottolinea l’autore di Sano vegano italiano, «l’ho fatta per questioni etiche perché è un percorso naturale che fa stare meglio». In che modo, lo chiarisce Canzian lo chiarisce subito. «Ci si mette a tavola con serenità, senza alcun peso per le proprie scelte. Ricordo quando solo per una questione di gola mangiavo scampi o ostriche ancora vive, atti di una violenza incredibile che non riuscirei mai più ad affrontare».
Nonostante le proprie scelte, però, il bassista non fa crociate contro chi non la pensa come lui. «L’integralismo, che ha portato alle Crociate 1000 anni fa e che adesso ci sta portando ad altre Crociate altrettanto pericolose – osserva – non ha mai portato nulla di buono. Quando si è troppo radicati nelle proprie idee non si permette a chi sta di fronte di esprimere la propria opinione. Io parto dalla convinzione che nessuno abbia la verità in tasca, ma ognuno ha la sua che può essere confrontata magari arrivando a una “verità di mezzo”. Se col ragionamento riuscissi a convincere qualcuno, come è successo con metà della mia famiglia sarei già contento». La ricetta della salute – completamente replicabile – di Red Canzian è questa: «Al mattino bevo acqua calda con un limone spremuto, poi frutta secca, mirtilli, latte di mandorla o riso. A pranzo pasta o riso con verdure, alla sera una zuppa o il muscolo di grano». E, confessa Chiara, abbondanti dosi di «ricotta di mandorle, in assoluto il suo piatto preferito». «È vero, una via di mezzo tra un caprino e un brie – conclude Canzian –. La spalmo sul pane e ne faccio scorpacciate».
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