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Catania: macché mobilità sostenibile, Europa e Ognina stazioni deserte

Di Cesare La Marca |

Eppure, fino a questo momento, l’attesa svolta annunciata anche alla presenza del ministro Delrio, che doveva venire dall’attivazione del raddoppio ferroviario “Stazione centrale-Ognina”, con funzioni di metropolitana leggera sulla dorsale jonica da Giarre al capoluogo, è rimasta in gran parte teorica, e inesistenti sono fino adesso i vantaggi sperati e possibili per la stessa mobilità urbana, con le tre stazioni in città di Ognina, Picanello (dove i lavori proseguono e dovrebbero essere completati entro il 2018) e piazza Europa che rimangono semideserte.

Il problema è che la frequenza media dei treni resta ben lontana da un servizio in grado di rappresentare un’alternativa per i pendolari e gli stessi catanesi. Un treno ogni ora, questo l’attuale standard nonostante il raddoppio del binario consenta già potenzialmente livelli ben superiori del servizio, e al momento nessun vantaggio per la mobilità sostenibile in alternativa all’auto, che anche in area urbana potrebbe avere grande impulso dall’integrazione delle tre stazioni cittadine con le linee della metropolitana recentemente estese, con le linee dell’Amt e gli eventuali percorsi ciclabili che si aggiungano alla pista del lungomare, oltre ai servizi di car e bike sharing su cui puntare per affrontare la lotta al traffico.

«Allo stato c’è la macchina a cui dobbiamo mettere la benzina, ovvero l’infrastruttura che è una cosa essenziale – rileva l’assessore regionale ai Trasporti Luigi Bosco – per questo con la manovra regionale abbiamo incrementato i fondi per nuovo materiale rotabile che sono destinati a Trenitalia, e stiamo per firmare il contratto di servizio che entro dicembre avrà sostanziali effetti anche sulla linea in questione, infatti l’attuale frequenza di un treno ogni ora verrà dimezzata, e la linea sarà dunque servita da un convoglio ogni mezzora. Il nostro obiettivo come quello di Trenitalia è tuttavia quello arrivare a triplicare la frequenza nella stagione estiva, un treno ogni venti minuti per un servizio più efficace, e fondamentale sarà anche il biglietto integrato con metropolitana e Amt, su cui le tre aziende stanno lavorando».

In merito al contratto di servizio, l’equilibrio è stato raggiunto per la parte riguardante la programmazione economica, mentre sull’aspetto relativo all’acquisizione del materiale rotabile la Regione è in attesa di un parere legale.

«Se fosse negativo avremmo comunque solo un ritardo per una parte minore di mezzi – aggiunge Bosco – e in ogni caso sarebbe garantita da dicembre la frequenza di un treno ogni mezzora sulla dorsale jonica e dunque sulla tratta Stazione Ognina».

Tempi da rispettare, perché questo sarebbe già un grande passo avanti, e un treno ogni trenta minuti garantirebbe già un diverso standard del servizio richiamando gli utenti che nelle stazioni di Ognina e “Europa” si contano sulle dita di una mano, nella prospettiva che Rfi completi inatanto la fermata di Picanello e il parcheggio da 120 posti annesso alla stazione di Ognina, oggi disponibile per una ventina di auto e peraltro quasi deserto.

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