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Paternò, mamma docente “batte” Buona Scuola: puo’ stare vicina ai figli

Di Antonio Carreca |

Dopo alterne vicende la battaglia si è conclusa con una vittoria che è destinata a segnare un precedente determinante per l’intero settore. Il Tribunale di Tivoli ha sancito la rilevanza della situazione personale e familiare della ricorrente, nonché il diritto della stessa al trasferimento temporaneo. In particolare, sono state riconosciute le gravi ricadute che l’assegnazione dell’insegnante, lontana dalla propria residenza, ha avuto sulla vita dei figli, nonché l’impossibilità di trasferire la famiglia a Roma senza subire un notevole pregiudizio economico derivante dai costi di affitto di nuova abitazione e dalle dimissioni dal lavoro del marito. Il giudice laziale ha, dunque, condannato “la parte resistente ad adottare ogni provvedimento al fine di consentire l’assegnazione temporanea della ricorrente, presso la sede indicata nell’istanza dell’1 settembre 2016 presso un istituto di II grado nel comune di residenza del suo nucleo familiare o in altra sede nella provincia di Siracusa o nella regione Sicilia a seconda della disponibilità datoriale”.

“E’ stata una grande soddisfazione personale e professionale – ha spiegato l’avvocato Rosaria Anna Borzì– perché al centro della vicenda non c’era soltanto la necessità di avere giustizia per l’insegnante. Giustizia è stata fatta anche per gli incolpevoli tre figli che, per un intero anno, hanno vissuto lontano dalla propria madre. L’auspicio è che questo provvedimento segni un rilevante precedente giurisprudenziale che possa dare speranza a tutti coloro che si trovano nella situazione della nostra cliente”.

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