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«Da Bruxelles a San Michele per amore»

Di Martino Geraci |

San Michele di Ganzaria (Catania) – Circa 3200 chilometri percorsi, quattro Nazioni attraversate, 32 tappe, 38 giorni consecutivi di pedalate e ben tre rotture dei raggi delle ruote. Sono questi i numeri che hanno dato concretezza all’impresa del biker sammichelese, il 40enne Fabio Spagnolo, che in sella alla sua mountain bike ha raggiunto il suo paese natio, San Michele di Ganzaria, partendo dalla lontana capitale del Belgio, Bruxelles, dove vive e lavora come elettricista da quasi quattro anni. Avventura che è stata senza dubbio lunga, difficile, a volte proibitiva pure per i repentini cambiamenti meteorologici, concepita nella mente di Fabio sia per lo «spasmodico amore» nutrito verso la bici, sia per la voglia di essere «libero, a contatto con la natura» e di mettere in gioco se stesso in imprese grandi e difficili. Alla fine Fabio, che non è nuovo ad esperienze simili, per aver già percorso in passato i mille chilometri del Cammino di Santiago de Campostela, ha tagliato il suo personale traguardo, giungendo a San Michele, dove è stato accolto dall’abbraccio commosso dei familiari, il padre Salvatore, la mamma Concetta e la sorella-tifosa Luciana e dall’affetto dell’intera comunità. Però, a fronte dell’impresa compiuta, l’idea di arrivare sino in Sicilia in bici è nata quasi per caso, da un regalo ricevuto dalla sua ragazza Viviana.

«Alcuni mesi fa – racconta Fabio – Viviana mi regalò una borsa da viaggio da attaccare alla bici. Gesto che ricambiai regalandone una simile a lei, così pensammo che eravamo ben equipaggiati per tentare di tornare in Italia, per le ferie, in bici. L’idea di partire l’abbiamo avuta a marzo». Da allora, con il supporto di diverse App di mappe satellitari, sono iniziati i preparativi per il rientro in patria, che ha avuto tutti i connotati di un tour internazionale, per aver toccato il Belgio, la Francia, la Svizzera e, infine, l’Italia. Fabio e Viviana si sono messi in marcia nella mattinata dello scorso 7 luglio. «Alla partenza – confida il 40enne biker sammichelese – provavo paura mista ad adrenalina. Dopo aver attraversato il Belgio, siamo entrati in Francia dove, tra splendidi boschi, colline, fiumi e laghi, abbiamo percorso circa 650 chilometri, di cui 450 su pista ciclabile. Lì ho provato un senso di libertà assoluta, perché immerso nella natura più incontaminata».

Tra una foto e l’altra, Fabio si sofferma sulla tappa svizzera. «A Losanna – prosegue – abbiamo ritrovato una cara amica, Gloria, che nel nostro giorno di pausa ci ha fatto fare trekking sulle maestose montagne della Giura. E’ stato per noi un giorno indimenticabile, poiché ci ha preparati alle fatiche che avremmo affrontato nell’ascesa del Grande San Bernardo. Scalare l’immenso passo, è stata una fatica immensa. Abbiamo impiegato dieci ore. A metà tragitto ho temuto di non farcela e solo grazie all’incoraggiamento di Viviana ho ripreso a pedalare. Giunti in cima, ho sollevato per la gioia la bici con le braccia sia per l’impresa compiuta che per essere di nuovo in Italia». Da lì per la coppia una discesa, attraverso Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana e Lazio, dove a Roma la 31enne Viviana si è fermata per raggiungere il suo Paese d’origine, l’Albania. Invece Fabio ha proseguito da solo sino in Sicilia.

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