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Triplice omicidio Spartà, l’appello della famiglia dopo 24 anni: «Chi sa, parli»

Di redazione |

Catania – E’ comparso sul quotidiano “La Sicilia” un avviso a pagamento che lancia un appello «a chiunque abbia notizie sul triplice omicidio Spartà, avvenuto il 22 gennaio 1993» alla periferia di Randazzo (Catania), dove furono uccisi i pastori Antonino Spartà di 58 anni e i due figli Pietro e Salvatore di 26 e 19 anni.  «Se in possesso di informazioni – continua l’avviso che occupa tre colonne e quasi un quarto di pagina – chiami il numero 3337654701. Sarà attentamente ascoltato. Qualsiasi notizia attendibile sarà accolta con “lauta gratitudine”. Stante il lungo tempo trascorso siamo solo alla ricerca della verità».

Il triplice omicidio sarebbe avvenuto per il mancato pagamento del pizzo chiesto agli Spartà dalla mafia per riavere indietro l’auto che era stata loro rubata. Nel 2006 fu riconosciuto colpevole e condannato all’ergastolo Oliviero Sangani; nel 2012 la corte d’appello di Messina ammise la revisione del processo su richiesta dell’avvocato di Sangani; ma l’ergastolo fu confermato. Al telefono un consulente (che chiede di restare anonimo) dell’avvocato Francesco Pizzuto, il quale assiste la vedova e due figlie di Antonio Spartà, spiega che nonostante la conferma dell’ergastolo, la famiglia è convinta che al triplice omicidio abbiano partecipato altre persone. Il occasione della revisione del processo, sarebbero state notate alcune lacune nelle indagini ed è stato aperto un procedimento, attualmente contro ignoti. Il consulente afferma che sono state già compiute alcune analisi scientifiche su armi e oggetti ritrovati dopo il triplice omicidio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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