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“Giorni della Merla” tra i più caldi di sempre. A Febbraio l'”Orso russo”
Roma – Anche i “Giorni della Merla”, tradizionalmente i più freddi dell’anno, non sfuggono agli effetti dei cambiamenti climatici: i giorni di fine gennaio, solitamente freddi, stanno invece facendo registrare un clima più mite. Le temperature si manterranno ben oltre la media, grazie all’anticiclone delle Azzorre, con valori diurni in genere compresi tra 13 e 16 gradi al Centrosud, se non punte superiori sulle Isole Maggiori; sarà più freddo e umido al Nord nelle aree nebbiose con marcate inversioni termiche rispetto alla montagna. E per sapere se anche le prossime settimane saranno “calde” un verdetto arriverà dalla marmotta Phil per il “Giorno della Marmotta”, tradizionale quanto insolita previsione meteo.
Nei Giorni della Merla, intanto, secondo il meteorologo Edoardo Ferrara di “3bmeteo.com”, «sulle Alpi farà caldo soprattutto in quota, con lo zero termico diurno sui 2500-3000m, dunque molto alto, e rischio di valanghe spesso marcato». «La nostra Penisola – sottolinea – continua a sperimentare condizioni meteo-climatiche che di invernale hanno ben poco, con piogge spesso “risicate” e temperature diffusamente superiori alla media del periodo. Dopo un dicembre scoppiettante, gennaio infatti rimane caratterizzato da clima decisamente mite per il periodo, specie per quanto riguarda i valori diurni, con temperature più tipiche di ottobre-novembre.» Dopo i primi giorni di Febbraio è atteso un ulteriore cambiamento: con l’arrivo dell'”Orso russo”, ovvero un anticiclone siberiano, il freddo tornerà a farsi sentire, probabilmente anche al Sud.
La prossima settimana intanto sarà caratterizzata almeno nella prima parte da un mite anticiclone, che dovrebbe sfatare la tradizione dei Giorni della Merla. Quest’inverno, quindi, continua a registrare temperature ben sopra la media: ma a “dire” se il tempo resterà mite per le prossime settimane sarà la marmotta Phil nel Giorno della marmotta, festa celebrata negli Stati Uniti e in Canada il 2 febbraio. La tradizione vuole che in questo giorno si debba osservare Phil. Uscita dalla sua tana (un tronco cavo ben custodito durante tutto l’anno, e dove riposa per gran parte del tempo e chiamato “Gobbler’s knob”) fa capire se ha visto o meno la propria ombra; se la vede (perchè il cielo è limpido e brilla il sole) la marmotta si spaventerà e rientrerà nella sua tana, e ci attende un inverno ancora lungo (sei settimane circa). Se non vede l’ombra, la primavera è alle porte. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA