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La protesta “Tre Casuzze”, «Quell’impianto in quest’area non lo vogliamo Bloccatelo»

Di Redazione |

Ragusa – Un impianto di biogas, che sta per sorgere nell’immediata periferia di Ragusa, a poche centinaia di metri dalla porta d’ingresso di viale delle Americhe, preoccupa un nutrito gruppo di residenti che si è costituito in comitato “Tre Casuzze”, il nome della contrada rurale dove nascerà l’impianto. La struttura sarà allocata all’interno di un’azienda zootecnica e servirà a smaltire i liquami degli animali in modo da ridurre ogni possibilità di inquinamento e nel contempo creare una fonte alternativa di guadagno per l’azienda. Per il comitato c’è però da essere preoccupati in quanto c’è il rischio che i liquami possano creare brutti odori soprattutto se, come dicono i cittadini, confluiranno in zona anche liquami da smaltire provenienti da altre aziende zooteniche. Il comitato di cittadini si propone di “promuovere azioni e iniziative utili a bloccare il tentativo di costruzione di un impianto di biogas.

Il rischio concreto è che un impianto di biogas zootecnico, posto così vicino a un centro abitato, possa avere un impatto pesantissimo per i residenti della zona con rischi per la salute dovuti all’inquinamento microbiologico, odorigeno, acustico e di emissioni in atmosfera. A questo si aggiungerebbero le forti criticità per la viabilità della zona visto il pericolo che l’impianto possa lavorare anche i liquami prodotti da altre aziende zootecniche con relativo aumento del traffico di camion deputati al trasporto della “materia prima” trasformando il sito, nei fatti, in un vero e proprio centro di stoccaggio”. Insomma per i cittadini si tratta di una questione che potrebbe evidenziare delle criticità.

Il comitato, formato da 50 cittadini, hanno già chiesto alle autorità pubbliche, e in particolare al sindaco Piccitto nel suo ruolo di massima autorità sanitaria sul territorio, un immediato confronto. In particolare al primo cittadino si chiede di “intervenire tempestivamente e di esercitare i suoi poteri atti a garantire l’adozione di tutte quelle misure cautelari a tutela della salute e della qualità della vita contenute, oltre che nei postulati costituzionali, anche nelle leggi sanitarie ed ambientali in vigore nel nostro ordinamento. Non ultimo di ispirarsi al “Principio di Precauzione”, di cui all’art 174, paragrafo 2, del Trattato Istitutivo dell’Ue. Tale principio fondante della politica comunitaria non può sottostare ad un interesse esclusivamente economico come la realizzazione di un impianto di biogas da parte di aziende private”. Il comitato proseguirà un’azione di vigilanza rispetto agli sviluppi futuri con l’obiettivo di evitare problemi alle famiglie residenti nella contrada rurale ma che si trova nell’immediata periferia del capoluogo.

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