Caltanissetta
Caltanissetta, il Comune condannato a pagare 331.000 euro alla Igm
CALTANISSETTA – Con sentenza della sezione specializzata in materie di imprese del Tribunale di Palermo, il Comune di Caltanissetta è stato condannato a pagare alla Igm (la società che precedentemente ha svolto il servizio di igiene urbana in città) la somma di 331.000 euro “illegittimamente decurtata” dai corrispettivi dovuti, nonché delle spese processuali di 18.771 euro.
I fatti si riferiscono al 2017 quando il Comune decurtò le fatture presentate dalla Igm per il servizio di igiene urbana di 280.000 euro “per mancato raggiungimento della quota percentuale contrattualmente pattuita per la raccolta differenziata”, nonché della ulteriore somma di 51.000 euro “per mancato riconoscimento della premialità stabilita dal contratto stipulato tra le parti”, e quindi dell’importo complessivo di 331.000 euro.
L’Igm ha ritenuto illegittima la decurtazione e ha presentato ricorso al Tribunale di Palermo, sezione specializzata in materie di imprese, che lo ha ritenuto “fondato e meritevole di accoglimento”. E’ stato infatti rilevato che l’appalto del servizio era stato prorogato per tre mesi e che il capitolato d’oneri prevedeva l’applicazione della penale per il mancato raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata pari a 10.000 euro per ogni punto percentuale in meno. Ma è stato anche evidenziato che il conseguimento degli obiettivi percentuali di raccolta differenziata dipendevano anche dall’efficienza del Comune che avrebbe dovuto predisporre e mettere in atto tutte le azioni necessarie e favorevoli per il raggiungimento dell’obiettivo, ma non l’ha fatto. Per cui è venuta a mancare una componente indispensabile per ottenere l’aumento percentuale della differenziata.
Il Tribunale ha infatti affermato che deve escludersi la responsabilità di chi “prova che l’inadempimento o il ritardo nell’adempimento dell’obbligazione sia determinato dall’impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile”. Ha sostenuto inoltre che il contratto aveva una durata prestabilita di tre mesi, per cui è chiaro che non ci sarebbe stato il tempo per la Igm “di intraprendere iniziative anche da concordare con il Comune” per l’aumento della percentuale della differenziata.
Per l’altra decurtazione di 51.000 euro per il mancato riconoscimento della premialità, il Tribunale ha fatto rilevare che “nessuna contestazione è stata mossa dal Comune”. Ora, pertanto, il Comune dovrà pagare alla Igm 331.000 euro, oltre gli interessi dalla scadenza del pagamento “sino al saldo effettivo”, e le spese giudiziali.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA