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Carlo Ginzburg e il richiamo all’Università di Palermo: «Via la borsa di studio intitolata a un giurista razzista»

Di Francesco Terracina |

PALERMO  A Palermo per ricevere il premio letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa, giunto alla sedicesima edizione, lo storico Carlo Ginzburg, che ha avuto il riconoscimento per il saggio «Nondimanco. Machiavelli, Pascal» pubblicato da Adelphi, tira fuori dalla borsa «Razza e fascismo», saggio del ’39 di Giuseppe Maggiore, giurista e scrittore, noto per il romanzo «Sette e mezzo» uscito nel ’52.

«A Maggiore – dice lo storico durante la conferenza stampa tenuta insieme al presidente della giuria, Gioacchino Lanza Tomasi, che è anche il padrone di casa – l’università di Palermo ha intitolato una borsa di studio. Vorrei che fosse tolto questo riconoscimento a uno che parlava di “negri ed ebrei”, mentre nel Paese il razzismo torna a dilagare».

E rafforza la sua richiesta leggendo un brano nel quale il giurista palermitano marca l’originalità di Mussolini sull’antisemitismo, per smentire chi sostiene che il duce, sulle leggi razziali varate nel ’38, abbia seguito Hitler. Maggiore riporta un articolo che Mussolini scrisse sul Popolo d’Italia il 4 giugno 1919, nel quale era già esplicitata la sua posizione contro gli ebrei.

Maggiore non spunta per caso: lo storico, che chiude “Nondimanco» con una «noterella su “Il Gattopardo”» e il rapporto con le opere di Machiavelli e Pascal, dice che oggi avrebbe aggiunto qualcosa al testo che fu scritto per un convegno alla Sorbona dedicato a Francesco Orlando, studioso di Tomasi di Lampedusa, e cioè che l’autore del Gattopardo «aveva certamente letto ‘Sette e mezzò (come spiega Raoul de Forcade ponendo fine ai dubbi sull’argomento) dove Maggiore parla dell’ubiquità di Machiavelli. Ma questo – aggiunge – non significa affatto che Tomasi di Lampedusa possa essere accusato di plagio, innanzitutto perché la qualità letteraria dei due romanzi è incomparabile: quello di Maggiore è un libro molto modesto».

Ma Ginzburg non risparmia frecciate neanche a Tomasi di Lampedusa: «Nelle lettere ai cugini, riporta alcuni stereotipi antisemiti che sono agghiaccianti. In seguito si rifà, stabilendo una cesura con quel periodo. Nel “Ricordo di Lampedusa”, Orlando parla del “sobrio orrore” che provava parlando dei crimini nazisti».

La consegna del premio avverrà domani a Santa Margherita di Belìce, durante una serata che avrà momenti d’intrattenimento con il musicista Angelo Branduardi e l’attore Francesco Scianna.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA