Dopo la preview di dicembre
Altrescene, a Catania il teatro al passo con l’Europa
Dal 12 febbraio al 14 maggio al Centro Zo di Catania. Si comincia con la compagnia Cuori Rivelati che mette in scena "I negri. La scarnazione" liberamente tratto da Genet
Prende il via a febbraio presso il Centro Zo di Catania la undicesima edizione della rassegna Altrescene in continuità con il percorso del progetto di uno spazio dedicato all’incontro dei linguaggi del contemporaneo; tenendo viva nella città di Catania un’offerta culturale nel campo del teatro, della musica, delle arti visive, in grado di raccordarsi con quella delle altre importanti città europee. In tale ottica sono stati consolidati rapporti di collaborazione e partenariato con le più attive realtà culturali del territorio e con le istituzioni che si occupano di educazione e formazione, in primo luogo l’Accademia di Belle Arti e l’Università.
Dopo la preview di dicembre, incentrata essenzialmente su un focus siciliano tra tradizione e innovazione, il calendario degli otto titoli da febbraio a maggio propone esempi di nuovi ambiti nei linguaggi teatrali, con particolare attenzione ai temi del disagio sociale e della disabilità.
Inoltre, grazie alla collaborazione di docenti attente e sensibili alla nuova drammaturgia e al teatro contemporaneo, quali Stefania Rimini e Claudia Olivieri, continuerà il ciclo di incontri con gli autori iniziato con Lucia Calamaro. Gli studenti avranno la possibilità di approfondire la conoscenza con artisti ospitati all’interno della rassegna, ne potranno condividere la preziosa esperienza, nel tentativo di riallacciare un rapporto fruttuoso i tra percorsi culturali contemporanei del panorama nazionale e un pubblico giovane.
Primo appuntamento domenica 12 febbraio con la compagnia Cuori Rivelati – con Elena Rosa (che firma anche la regia), Sara Firrarello, Paolino Addario, Enrico Tricomi, Davide Raciti e Benedetto Caldarella – che propone “I negri. La scarnazione”, da Jean Genet, dopo il debutto alle Officine Caos di Torino “Per Un teatro contemporaneo”.
Enrico Tricomi in “I negri. La scarnazione”
Il 26 febbraio il lavoro vincitore del premio 2015 “NdN Network drammaturgia nuova” del Wonderland Festival, che ha debuttato lo scorso Luglio al Kilowatt festival di Sansepolcro: “I camminatori della patente ubriaca”, testo di Nicolò Sordo, compagnia “Scuola Elementare del Teatro” di Napoli, con con Chiara Vitiello, Emilio Marchese, Pasquale Saggiomo, Lia Gusein-Zade, Michele Vitolini.
Il 12 marzo “Malanova”, una produzione Sciara Progetti Teatro / Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda, di e con Ture Magro. Il racconto di una delle più grandi denunce per violenza carnale mossa da una ragazzina ai danni di diverse persone; tratto dal libro scritto da Cristina Zagaria e Anna Maria Scarfò.
Ture Magro in “Malanova”
Il 26 marzo appuntamento con la Compagnia Stalker Teatro di Torino: “Incontri. 14 Passi nelle scritture”. Uno spettacolo esteticamente incantevole nel quale i performer, con l’ausilio di pochi oggetti, interagiscono tra loro e con il pubblico con gesti e giochi dando vita a diversi quadri dallo svolgimento conciso ma sempre lirico, fantasioso, imprevedibile. La Compagnia è attiva professionalmente dagli anni ’70 e sviluppa la propria ricerca nel rapporto tra teatro e arti visive, producendo spettacoli ed eventi performativi partecipati, con una forte vocazione sociale, che spesso prevedono il coinvolgimento diretto degli spettatori. Nel 2014 le è stato riconosciuto il premio ANCT (Associazione Nazionale Critici Teatro) – “Teatri delle Diversità.
Il 2 aprile, Il collettivo Teatrale Planet Arts presenta “Kensington Gardens”, scritto e diretto da Giancarlo Nicoletti con personaggi e intreccio liberamente ispirati a Il Gabbiano di Čhecov. Con Annalisa Cucchiara, Cristina Todaro, Valentina Perrella, Eleonora De Luca, Riccardo Morgante, Alessandro Giova, Francesco Soleti, Simone Leonardi. Testo finalista al premio Hystrio per la drammaturgia “per il coraggio di confrontarsi con un classico come Il gabbiano di Cechov, proponendo una riscrittura originale in cui emergono le fragilità dell’uomo e della società contemporanea attraverso un solido impianto drammaturgico, che molto guarda alla tradizione per gusto e coralità”.
Una scena di “Kensigton Gardens”
Il 21 aprile è di scena la satira di Giorgio Montanini con “Per quello che vale”. Autore e attore, Montanini è uno dei pochi rappresentanti della stand up comedy in Italia, noto al pubblico televisivo per per le tre edizioni del programma “Nemico Pubblico” su Rai 3, oltre che per le apparizioni in “Ballarò” ed un innovativo progetto su Sky. “Per quello che vale”, riprende i monologhi di “Nemico Pubblico” con una riflessione che l’artista fa sull’effettiva funzione della sua esibizione e del ruolo che un comico ricopre in una società. In questo caso, il titolo mette in guardia lo spettatore da ciò che andrà ad ascoltare.
Giorgio Montanini
Il 4 maggio Fortebraccio Teatro con Roberto Latini presenta “Noosfera Lucignolo”. Al personaggio immaginario descritto da Collodi nelle avventure del suo Pinocchio e attraverso l’esplorazione della scrittura che diventa scenica, lo spettacolo si s-compone intorno alla riflessione sulla rappresentabilità dei testi e sui processi per la rappresentazione. Lucignolo è il primo movimento di un programma intitolato Noosfera, parola che sintetizza e definisce la sfera del pensiero umano. Latini ha ricevuto il Premio Sipario nell’edizione 2011, il Premio Ubu 2014 come Miglior Attore e il premio della critica dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro nel 2015.
“Noosfera Lucignolo”
A conclusione il 14 maggio Marcello Sambati “Dell’ombra e della luce”, performance conclusiva di Scuola Oscena, pratiche di teatro contemporaneo, con Con Francesca Arnone, Emilia Badalà, Flavio Belmonte, Benedetto Caldarella, Sara Firrarello, Lorenzo Lucenti, Laura Mancuso Pizzitano, Marzia Reina, Elena Rosa Mariaelena Urso. Sambati è autore, poeta, performer, regista, fondatore di Dark Camera e del teatro Furio Camillo di Roma, punto di riferimento di attori, scrittori e critici teatrali dagli anni ’80. A partire dagli anni novanta la produzione artistica è sostenuta sempre di più da una intensa attività di laboratorio e dall’organizzazione di eventi di spettacolo multidisciplinari.
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