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Ue: il nuovo governo italiano continui collaborare nella gestione dei flussi migratori

Di Redazione |

BRUXELLES – “Spero che in futuro quello che definirà le politiche sui migranti del nuovo governo italiano sarà uno spirito e un impegno europei”. Così il commissario Ue alla migrazione Dimitris Avramopoulos sulla prospettiva di un governo guidato dalla Lega critica sulle politiche Ue in materia di migranti. “Dobbiamo continuare a lavorare strettamente insieme con l’Italia perché questa ha un grande ruolo da giocare sia nel suo interesse che in quello Ue”, ha sottolineato Avramopoulos.

 

“Siamo qui per fornire sostegno all’Italia” sui migranti, “quindi posso assicurare che continueremo a farlo” qualsiasi sia stata “la scelta politica” dei cittadini italiani alle ultime elezioni su cui “non intendo interferire”, ha detto Avramopoulos sulla prospettiva di un governo guidato dalla Lega in Italia. “Per la politica migratoria Ue contiamo molto sul ruolo dell’Italia, perché non è un piccolo stato membro e i suoi cittadini sono tra i più europeisti”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza del contributo italiano in particolare per la riforma di Dublino. “Sono convinto che l’Italia continuerà a sostenere i nostri sforzi”, perché avere un nuovo sistema Ue di asilo che funzioni “è utile sia per l’Italia che per tutti gli altri stati membri”. La scadenza per trovare un’intesa, ha ricordato il commissario, “resta entro fine giugno”.

 

“Con gli arrivi scesi di quasi il 30%” nel 2017 rispetto all’anno pre-crisi 2014, i tempi sono maturi per accelerare e intensificare i nostri sforzi” per “agire di più e più velocemente sui rimpatri, gestione delle frontiere e canali legali, in particolare i reinsediamenti da Africa ma anche Turchia”, ha detto il commissario Ue nel fare il periodico bilancio sull’attuazione dell’Agenda europea sulla migrazione. Gli attraversamenti irregolari nel 2017 sono stati 205mila.

 

Nel Mediterraneo sono stati salvati oltre 285mila migranti con le operazioni compiute da febbraio 2016, mentre 2mila sono stati salvati nel deserto nel 2017. Sono poi stati compiuti quasi 34mila ricollocamenti, pari al 96% dei migranti aventi diritto, nei due anni previsti dallo schema, e ne restano da ricollocare ancora un migliaio di cui 933 dall’Italia e 143 dalla Grecia. Sono inoltre stati effettuati in totale 19.432 reinsediamenti dalla Turchia sino al 2017. Sono i dati della Commissione Ue.

 

Manca ancora “oltre un miliardo” di euro al Trust Fund Ue per l’Africa per combattere alla radice le cause della migrazione. E’ il monito lanciato dalla Commissione Ue nel suo bilancio periodico sull’attuazione dell’Agenda europea per la migrazione. Al momento sono stati approvati 147 programmi per un totale di 2,5 miliardi di euro tra Sahel, Corno d’Africa e Nord Africa. La Commissione Ue ha intanto lanciato la mobilitazione della seconda tranche da 3 miliardi per attuare l’accordo sui migranti con la Turchia, dopo che la prima è stata pienamente utilizzata entro fine 2017, alla luce del fatto che continua a funzionare con una riduzione degli arrivi del 97% rispetto al momento della crisi.

 

La Commissione Ue propone una stretta sulla concessione dei visti Schengen per quei Paesi terzi che non collaborano sui rimpatri dei migranti irregolari. Allo stesso tempo le nuove modifiche propongono anche procedure più rapide e semplificate per chi rispetterà gli impegni.

 

La Commissione Ue ha lanciato la mobilitazione della seconda tranche da 3 miliardi per attuare l’accordo sui migranti con la Turchia, dopo che la prima è stata pienamente utilizzata entro fine 2017, alla luce del fatto che continua a funzionare con una riduzione degli arrivi del 97% rispetto al momento della crisi. Lo ha reso noto la Commissione Ue.

 

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