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Silvia Licata nuovo segretario del Pd

Di Redazione |

Il nuovo circolo del Partito democratico di Agrigento ha un nuovo segretario. Silvia Licata è stata proclamata ieri sera durante l’assemblea del partito. Unica candidatura presentata e sintesi, dice lei stessa, delle diverse anime Dem (ad oggi non meno di 7 solo in città) Licata arriva in una fase di profonda difficoltà per la sinistra, stretta nell’abbraccio mortalmente soporifero del «posto» in Maggioranza.

L’ultimo segretario cittadino eletto ad Agrigento fu Piero Luparello, che si dimise nel dicembre 2011. Perché ci sono voluti quasi cinque anni per sostituirlo?

«In realtà solo perché finora la città poteva contare su due circoli, il ‘Berlinguer’ e il ‘Agrigento centro’, i quali lavoravano, a volte in modo congiunto e a volte in modo indipendente, sulle varie tematiche. Si è poi registrata una fase di stasi pressocchè completa e a quel punto si è puntato su una fusione dei due circoli che ha portato, poi, alla individuazione di un nuovo segretario che è anche voce del partito ad Agrigento».

Una fase di difficoltà che segue il naufragare del progetto Agrigento2020, suppongo…

«Le ultime Amministrative hanno creato contrasti interni che vanno superati. Bisogna ripartire da zero. Se non ci si trova su posizioni comuni, al di là degli schemi e delle questioni locali, appariremo sempre come una somma di ambizioni».

Ricordiamo tutti le polemiche sulle primarie e sulle alleanze..

«Guardi, credo sia necessario ribadire una cosa. Mentre il Pd al Governo Nazionale aveva stilato con Silvio Berlusconi il cosiddetto ‘Patto del Nazzareno’, del quale tra l’altro ancora oggi non si conoscono tutti i dettagli, noi avevamo realizzato un accordo chiaro e definito con una lista civica, per quanto certamente di centrodestra. Il Pd regionale e nazionale non hanno voluto continuassimo in questa avventura. Credo, comunque, che molti abbiano soffiato sul fuoco di questo finto scandalo per motivi che non conosco».

Alla fine, su quell’onda ha pagato l’ex presidente regionale Marco Zambuto, reo di una “visita” a casa di Berlusconi per garantire per l’amico Riccardo Gallo..

«Tutti abbiamo pagato, ma lui a maggior ragione. Anzi, in tal senso io credo che Marco Zambuto debba dare il proprio contributo al partito agrigentino».

Quale sarà il suo rapporto con l’Amministrazione in carica?

«Le nostre voci dentro il Comune sono il capogruppo del Pd, Angela Galvano, e l’assessore e consigliere Gerlando Riolo. Con loro dovremo avere un confronto continuo perché non credo sia possibile che il Partito democratico in questa fase possa rimanere in silenzio ad attendere. Spero che al più presto ci si possa confrontare con il sindaco Firetto sul documento programmatico che fu firmato prima delle elezioni e capire quali punti sono stati rispettati e quali no».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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