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Forestali, ex sportellisti e precari:

Forestali, ex sportellisti e precari: l’Ars si ingolfa tra richieste e veti

E la legge di Stabilità regionale è ancora in mare aperto

Di Lillo Miceli |

PALERMO – Ancora una giornata di lavori all’Ars con il freno a mano tirato. E non poteva essere altrimenti nell’affrontare alcuni articoli del ddl di Stabilità, in precedenza accantonati, per la loro complessità. Finora è rimasto irrisolto il nodo dei cosiddetti “ex-sportellisti”, circa 1.700 lavoratori che si sarebbero dovuti aggiungere all’esercito dei precari degli enti locali. Argomenti spinosi, come quello dei consorzi di bonifica, che sono stati al centro di un confronto piuttosto duro. L’Ars ha approvato una norma che consente agli amministratori delle società partecipate e degli enti regionali di continuare a percepire un’indennità. Una giravolta rispetto alla norma con la quale la finanziaria stabiliva la gratuità degli incarichi.

Non è stato facile trovare la quadra sull’art. 19 che tratta dei lavoratori della forestale per i quali è previsto il blocco del turn-over. Blocco al quale, trasversalmente, si sono opposti esponenti di tutte le forze politiche. Dopo ore di serrato confronto, la norma è stata riscritta impegnando il governo a presentare entro novanta giorni un ddl di riforma del settore che l’Ars dovrà approvare entro i successivi trenta giorni. Nel caso contrario, decadrà automaticamente il turn-over dei lavoratori forestali. L’obiettivo è quello di fare diventare il lavoro forestale produttivo.

Infinita anche la discussione sulla nomina dei revisori dei conti negli enti regionali e nelle scuole (art. 20) che rimane una competenza degli assessori al ramo, mentre negli enti locali, dove gli organi amministrativi sono democraticamente eletti, i revisori dei conti vengono estratti a sorte. Ovviamente, c’è parecchia attesa sul ddl di riforma del comparto forestale, sollecitato anche Ioppolo (Lm). «Mi sono impegnato a presentare una proposta di riforma sulla forestazione – ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura, Cracolici – che metta al centro le attività che i lavoratori faranno al servizio della Sicilia: valorizzazione produttiva dei boschi, gestione delle riserve e dei siti a finalità turistico-ambientale, istituzione del servizio di prevenzione civile per monitorare il nostro territorio a rischio dissesto».

Un’altra riforma che Cracolici dovrà affrontare prossimamente è quella dei consorzi di bonifica (art. 32) che per il 2016 hanno uno stanziamento di 36 milioni. Somma che sarebbe insufficiente poiché solo per i dipendenti a tempo indeterminato sarebbero necessari circa cinquanta milioni: dieci per gli stagionali, quindici per la gestione. I consorzi di bonifica, di regola, dovrebbero essere autonomi dal punto di vista finanziario, riscuotendo i canoni irrigui che non possono essere, però, aumentati senza alcuna logicità dai commissari che hanno l’obbligo di approvare i bilanci in pareggio. In realtà, i consorzi dovrebbero essere gestiti dagli agricoltori che avrebbero tutto l’interesse a contenere le spese e a rendere efficienti le strutture.

Tra una sospensione e l’altra della seduta, l’Ars ha approvato la norma sul finanziamento, fino al 31 dicembre 2016, dei precari degli enti locali (art. 29), una platea di circa 24.000 persone. È stata prevista la possibilità di rinnovare i contratti anche ai precari dei Comuni in dissesto finanziario. Nei prossimi tre anni, dovranno presentare piani annuali per la stabilizzazione. Non sono stati inseriti, invece, gli ex-sportellisti. Il gruppo parlamentare di Sicilia futura non ha nascosto il disappunto. «Non condividiamo l’intransigenza della presidenza dell’Ars – hanno detto i deputati di Sf – che non ha permesso la trattazione di alcuni importanti emendamenti, già apprezzati nelle commissioni di merito, che per questioni formali non erano inseriti tra gli ammissibili. Bisogna pensare allo sconforto in cui versano migliaia di famiglie siciliane che attendevano dall’Aula una risposta, ancora una volta rinviata per tecnicismi “variabili”, più o meno legittimi, dai quali intendiamo prendere le distanze». Amarezza per la decisione di non ammettere l’emendamento riguardante gli ex-sportellisti, è stata espressa dal capogruppo di Forza Italia, Falcone, e dal suo vice, Figuccia. Approvato anche l’articolo sull’Eas.

L’Ars ritornerà a riunirsi questa mattina alle 11 (a mezzanotte scade il secondo mese dell’esercizio provvisorio) per esaminare gli ulteriori articoli accantonati, a cominciare dall’art. 23 che comprende i finanziamenti a enti e associazioni, ovvero la mai scomparsa “tabella H”. Inoltre, dovranno essere esaminati gli artt. 5, 6 e 7 che erano stati accantonati su richiesta dell’assessore all’Economia, Baccei, in quanto legati alla spesa congelata di 550 milioni di euro che dovrà sborsare il governo nazionale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA