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Noto: bar, chioschi e ristoranti riconducibili a Waldker Albergo verso la chiusura per mafia

Di Redazione |

SIRACUSA – Un’interdittiva antimafia è stata emessa nei confronti di sei esercizi commerciali riconducibili a Waldker Rino Albergo, 55 anni, indicato dalla Procura distrettuale antimafia di Catania come uno degli esponenti di spicco del clan Trigila di Noto. Il provvedimento, emesso dalla Prefettura di Siracusa, riguarda un chioscho, un ristorante, un pub, un bar e due laboratori per la produzione di dolci. I legali della famiglia Albergo hanno preannunciato ricorso al Tar di Catania. 

Come previsto dalla legge, l’interdittiva è stata notificata anche all’amministrazione comunale i cui funzionari dovranno procedere al successivo ritiro delle licenze e delle autorizzazioni rilasciate alle attività commerciali finite sotto la lente di ingrandimento della polizia di Stato e della Prefettura.

In città la notizia sull’interdittiva antimafia continua a far discutere. Così come si continua a parlare anche dell’ultima recente inchiesta giornalistica firmata da Paolo Borrometi sugli affari della famiglia Albergo e di come le attività commerciali negli ultimi anni siano state potenziate .

Emergono pochi dettagli sulle indagini che hanno portato all’emissione dell’interdittiva antimafia per le attività commerciali riconducibili alla famiglia Albergo. Uno di questi, confermato anche dal vicequestore aggiunto Paolo Arena, riguarda la notifica dell’interdittiva, consegnata alla figlia Concetta, rappresentante legale di una delle attività commerciali finite sotto la lente di ingrandimento. Nel dettaglio si tratta del chiosco che si trova in piazza Municipio, dinnanzi al palchetto della musica e alla scalinata della Basilica di San Nicolò. Le indagini sarebbero partite da quell’attività commerciale e sarebbero poi state allargate anche alle altre attività.

Attività che hanno sempre a che vedere con la ristorazione, il catering e la pasticceria, che si trovano poco distanti dalla prima, sempre in centro, una su corso Vittorio Emanuele, altre alle spalle di Palazzo Ducezio. E proprio da Palazzo Ducezio erano arrivati i complimenti alle Forze dell’Ordine e agli organi inquirenti per l’operazione condotta, definita come “una forte e vincente risposta dello Stato” e che conferma “professionalità e competenza e determinazione della locale polizia di Stato”.

Sulla base dell’interdittiva antimafia, adesso toccherà agli uffici comunali revocare licenze e autorizzazioni rilasciate per lo svolgimento delle attività.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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