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San Michele di Ganzaria, processione

San Michele di Ganzaria, processione deviata per l’«inchino» al boss?

Brusca e sospetta virata del fercolo. Indagano carabinieri

Di Mariano Messineo |

A San Michele Di Ganzaria omaggio al boss in carcere condito da applausi e da altre scene di evidente soddisfazione? E’ il forte sospetto dei carabinieri, che in queste ore stanno passando “ai raggi x” le scene anomale della processione del Venerdì Santo a San Michele di Ganzaria, il paese del capomafia del Calatino Francesco La Rocca, attualmente detenuto in regime di 416 bis.

Tutto è accaduto in pochi istanti: alle 19 il fercolo del Cristo Morto, giunto in piazza Vittorio Emanuele, ha compiuto una brusca virata, abbandonando il percorso ufficiale. L’urna, portata in spalla da una ventina e seguita da un centinaio di persone (la maggior parte dei fedeli è rimasta, invece, in piazza Vittorio Emanuele), è stata fatta salire per la via Umberto I (strada che da quest’anno, non senza polemiche, non fa più parte del percorso della festa), sino a raggiungere la piazza Monte Carmelo, dove si trova la casa di La Rocca e dove c’erano alcuni suoi familiari.

Anche in questo caso si sarebbe ripetuto l’applauso che era già partito pochi istanti prima, quando era avvenuto l’«ammutinamento». La stessa scena si è riproposta mezz’ora dopo in un’altra zona del paese. Stavolta, a deviare rispetto all’itinerario ufficiale sono state anche le statue della Madonna e dei santi (Maddalena e Giovanni) che accompagnano il Cristo Morto. Ma per gli inquirenti questa seconda deviazione, determinata pure dal malcontento di alcuni per i mutamenti del tragitto decisi quest’anno dal comitato, potrebbe, in realtà, essere servita soltanto per “mascherare” la sortita di poco prima, da cui hanno preso le distanze, in maniera netta, tutte le autorità presenti, dal sindaco (che si è tolto la fascia e ha poi continuato a seguire la processione da semplice cittadino), al parroco, al comandante della stazione dei carabinieri. I militari dell’Arma del nucleo operativo della compagnia di Caltagirone, al comando del luogotenente Tommaso Cilmi, e i loro colleghi di San Michele di Ganzaria stanno visionando attentamente alcuni filmati e sentendo numerose persone. Il loro lavoro sfocerà, a breve, in una dettagliata informativa alla Procura di Caltagirone. Il sindaco Gianluca Petta: «Mi dispiace per l’accaduto, ma le regole vanno rispettate, su questo non può esserci alcun dubbio.

Forse, però, una rivisitazione del percorso con la piena condivisione dei portatori, per esempio creando una loro confraternita, avrebbe evitato le tensioni che hanno, purtroppo, caratterizzato questa festa».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA