Cronaca
Mafia e scommesse, intercettazioni choc: «Ammazziamo tutti, anche i bambini»
CATANIA – La pericolosità dei boss Vincenzo e Carmelo Placenti, i fratelli ritenuti ai vertici del gruppo di Lineri di Misterbianco legato alla “famiglia” Santapaola, al centro dell’inchiesta su mafia e scommesse online, è sottolineata dalla Procura di Catania con intercettazioni agli atti dell’ordinanza del Gip Pietro Antonio Currò.
C’è l’«adesione» di Vincenzo Placenti, si legge tra le 220 pagine del provvedimento, al suo interlocutore che si lamenta del costo del conto di una cena al ristorante: «Gli mando due “picciotti” e gli faccio levare tutto.. ogni colpo di pistola – gli dico – dateglielo in testa… e i soldi li tenete voi».
In un colloquio a tre in auto, compreso Carmelo Placenti, gli investigatori registrano un discorso su un sequestro di droga che ritengono legato a una “delazione” e sull’opportunità di «ammazzare le famiglie e i figli» dell’autore della “chiamata” per rappresaglia. Ed è Carmelo Placenti ad affermare che «no… non fanno male… dice “anche i bambini”? Sì pure i bambini!… perché hanno il sangue di sbirro come al padre!».
In un’altra occasione, nell’ambito di un contenzioso sulla vendita illegale di botti d’artificio, è sempre Carmelo Placenti ad essere intercettato e sentito mentre dice: «… a questi glieli devo ammazzare a tutti… man mano che si prendono e si buttano nella sciara!».
Usava quindi metodi mafiosi per espandere il milionario giro d’affari il gruppo mafioso di Misterbianco che aveva avviato contatti anche con il gotha di Cosa nostra, persone ritenute “vicine” al superlatitante Matteo Messina Denaro, tra cui il nipote di quest’ultimo, Francesco Guttadauro, ed anche con elementi riconducibili alla “famiglia” camorristica dei Nuvoletta di Marano (Napoli).
Tutti particolari emersi dall’inchiesta ‘Revolutionbet 2’ della Procura distrettuale di Catania su mafia e scommesse online che ha portato all’arresto di 21 indagati: 4 in carcere e 17 ai domiciliari. Tra quest’ultimi anche il vicesindaco di Misterbianco, Carmelo Santapaola, accusato di intestazione fittizia di beni perché ritenuto titolare di fatto, assieme ai fratelli Carmelo e Vincenzo Placenti, dell’”Orso Bianco Caffè”, locale già sequestrato il 14 novembre scorso. Il vicesindaco e assessore alle Manutenzioni si è dimesso dal suo incarico, come ha reso noto il sindaco Nino Di Guardo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA