Catania
Hilton Capomulini: il cantiere avanza, ma l’apertura slitta ancora
Dice Salvo La Mantia, amministratore delegato della “Item”: «La sola novità è che le aziende catanesi che stanno lavorando alla Perla Jonica sono state regolarmente pagate a stato di avanzamento dei lavori, hanno già abbattuto le vecchie costruzioni e stanno cominciando ad alzare i muri».
Il management di Hilton aspetta, non ha problemi di tempo. Il suo architetto Tom Russell ha consegnato il progetto e quando tutto sarà finito entreranno in servizio al Catania Hilton Capomulini i circa 400 dipendenti che saranno stati selezionati nel frattempo e che saranno pronti ad accogliere i mille ospiti settimanali di uno dei centri congressi più grandi d’Europa, con il suo salone da oltre duemila posti, le sue 400 stanze, le sue suite con piscina personalizzata, i suoi tre ristoranti. Nessuno più ricorda ormai gli oltre sei anni di attesa della gara per l’acquisizione della Perla Jonica, poi il raggiro dei primi 7 milioni versati da Invitalia al «general contractor» che li usò non per i lavori, ma per sue necessità come una foresteria a Londra, poi la causa in Tribunale che ha certificato la correttezza del comportamento della «Item» e i danni da essa subiti. Un complesso di situazioni che sembrava dovesse mandare tutto a monte. Per fortuna, ora si lavora e basta.
«Ancora si debbono superare alcuni ostacoli tecnici – dice Nicola D’Agostino, il deputato regionale di maggiore influenza nell’Acese -, ad esempio bisogna realizzare il depuratore, e l’ultimo suggerimento è quello non dello sversamento in mare attraverso il “pennello», ma deviare le acque già ripulite nel torrente Lavinaio. Comunque è un problema tecnico che troverà presto una soluzione. Acireale con il resort dell’Hilton e con la riattivazione delle terme può risolvere i suoi drammatici problemi di occupazione. Per le terme bisogna fare i bandi».
– Scusi, ma alle terme non si muove foglia. I soli attivi sono i ladri che hanno devastato gli impianti in assenza totale di sorveglianza. Solo da poco la Regione ha nominato tre commissari che, con tutto il rispetto, sembrano fare la guardia al bidone.
«Ripeto che c’è urgenza di fare i bandi per affidare la gestione e la questione si potrà risolvere».
– Ma come si può trovare un gestore pronto ad assumersi un mutuo di quasi 12 milioni e in grado di spenderne altri venti per ripristinare i servizi?
«Tutto si può fare, ad esempio si può concedere la proprietà dell’albergo Excelsior su cui grava un mutuo pesante. L’importante è trovare l’imprenditore adatto a fare funzionare finalmente gli impianti, senza dimenticare che la società delle Terme possiede anche l’ex Acqua Pozzillo che ha un terreno a mare molto interessante, ideale per un insediamento turistico di alto livello. Acireale nel giro di un paio d’anni può tornare ad essere turisticamente molto attrattiva».
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