Politica
Stefania Prestigiacomo contesta Salvini alla Camera: «Sui migranti numeri falsi»
In prima fila sulla questione Sea Watch che peraltro investe direttamente la sua città Siracusa, la parlamentare di Forza Italia non sembra mollare e stamattina ha duramente contestato Matteo Salvini dai banchi del gruppo azzurro Montecitorio. Ha contestato duramente i numeri forniti dal ministro dell’Interno che durante il question time ha riferito sulla vicenda di Castelnuovo di Porto. Stefania Prestigiacomo a microfono spento, dopo il richiamo del presidente della Camera Roberto Fico, ha urlato per contestare urla per contestare le affermazioni del ministro dell’Interno.
Salvini aveva spiegato che lo scorso 23 23 gennaio scorso è iniziato, “come da tempo previsto”, il trasferimento degli stranieri ospitati nel Cara di Castelnuovo di Porto.
«La conclusione della vicenda Sea Watch, con lo sbarco dei 47 migranti – ha detto Stefania Prestigiacomo – dimostra che la mobilitazione umanitaria, della comunità siracusana in primo luogo, è servita. La protesta civile ha acceso i riflettori dei media internazionali sul caso e ha certamente agevolato la fine dello stato di “cattività” in cui quegli esseri umani sono stati costretti per troppo tempo, dopo essere fuggiti dall’inferno libico».
«Alla fine – aggiunge – ha vinto l’umanità, ha perso il Governo Italiano che ha pateticamente elemosinato ricovero per meno di 50 persone, tenendole in ostaggio per giorni in mezzo al mare. Salvini ha fatto lo sceriffo con i disperati e il questuante con i potenti. Intanto le regole di Dublino nessuno le ha cambiate, a testimonianza della incapacità di gestire politicamente l’emergenza profughi e ci si è limitati a mandare “messaggi” a un’Europa in cui il ministro dell’Interno non conta niente. Il “non mollo” è durato tre giorni, poi è rimasto soltanto “mollo”. In attesa della prossima sceneggiata di questo governo».
Salvini a margine è tornato sulla questione dell’autorizzazione a procedere: «Se dovessi esprimere un desiderio, ma lo faccio sottovoce rispettando le prerogative altrui, se ci fosse qualcuno interessato ad aprire un fascicolo per verificare eventuali irregolarità commesse da queste ong, sarei contento». Da fonti del M5S sembra ci sia apertura a votare no: «Il da farsi in Senato sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini sul Caso Diciotti verrà deciso nei prossimi giorni, dopo aver ascoltato lo stesso Salvini in Giunta per le Immunità e dopo aver letto la memoria del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del vicepremier Luigi Di Maio, e del ministro Danilo Toninelli, dove, nero su bianco, i tre si assumeranno le proprie responsabilità sulla vicenda» hanno spiegato fonti pentastellate al termine della riunione di ieri tra lo stesso Di Maio e i membri 5 Stelle in Giunta.
Salvini però rilancia: «Mon confido nel voto solo del M5S ma dell’intero Senato, perché qui non è in discussione un reato ma il fatto che un governo possa esercitare i poteri che gli italiani gli conferiscono. Lo abbiamo fatto nell’interesse pubblico, sì o no? I senatori voteranno. Salvini lo ha fatto per preminente interesse pubblico e per la difesa nazionale? La risposta mi sembra molto chiara, semplice».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA