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Arrestato in Libia leader Isis reclutatore in Italia

Di Redazione |

Le forze libiche di Zintan, alleate del generale Khalifa Haftar, hanno reso noto di aver catturato il tunisino Moez Ben Abdulgader Ben Ahmed Al Fezzani, conosciuto anche come Abu Nassim, considerato uno dei reclutatori di jihadisti in Italia. Lo riporta il Libya Herald. Già arrestato dagli americani, processato a Milano, assolto, espulso e tornato in Libia, sarebbe in collegamento anche con il gruppo che ha rapito i tecnici della Bonatti. Abu Nassim, secondo il Libya Herald, stava scappando da Sirte e cercava di raggiungere la Tunisia.

Abu Nassim sarebbe stato catturato assieme ad altri 20 esponenti dell’Isis in una località tra le città di Rigdaleen e di Al-JMail, nell’ovest del paese alcuni giorni fa, ma la notizia si è saputa solo oggi. E’ considerato il terrorista più ricercato dalle autorità tunisine, secondo le quali, scrive il Libya Herald, è lui il responsabile dell’incursione Isis, nel marzo scorso, nella città tunisina di Ben Guerdane. Attacco che lasciò dietro di sé 58 morti negli scontri con l’esercito. Nato nel ’69, Fezzani avrebbe aderito ad Ansar Al Sharia, per poi raggiungere la Libia e prendere il comando del quartier generale dell’Isis a Sabratha. Dopo il bombardamento Usa dello scorso febbraio sulla città, scrive il Libya Herald, aveva continuato a guidare il suo gruppo prima a Bengasi e poi a Sirte, dove è rimasto fino a pochi giorni fa. La Tunisia, al momento, non ha commentato l’arresto.

Su leader Isis arrestato accertamenti pm Milano – Sulla figura di Moez Fezzani, conosciuto anche come Abu Nassim, uno dei presunti capi dell’Isis in Libia e arrestato dalle forze libiche, il dipartimento antiterrorismo della Procura di Milano, guidato da Maurizio Romanelli, sta effettuando accertamenti anche alla luce dei documenti, di cui si è parlato nei giorni scorsi, che sarebbero stati trovati in un covo del sedicente Stato islamico a Sirte. Carte che farebbero riferimento anche al ruolo di Fezzani come presunto reclutatore di jihadisti in Lombardia. Al momento, da quanto si è saputo, investigatori e inquirenti milanesi non hanno potuto vedere i documenti che sarebbero stati trovati dai servizi segreti libici. Tuttavia, come è stato spiegato, verifiche sono in corso anche perché Abu Nassim è una figura da tempo conosciuta dai magistrati milanesi. Detenuto per 7 anni nella base militare americana di Bagram in Afghanistan e per oltre due anni in Italia, venne assolto nel 2012 a Milano, espulso, e poi condannato in appello a 6 anni quando era già fuori dall’Italia.

Alfano: ‘Espulso tunisino. E’ il 44esimo nel 2016′ Questa mattina è stato espulso un tunisino di 35 anni che, “con altri soggetti (tra cui l’imam di Andria, rimpatriato il 13 agosto) era stato condannato nel 2015 dalla Corte di Assise d’Appello di Bari per il reato di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale. Successivamente, il 2 agosto scorso, era stato scarcerato in seguito alla sentenza della Cassazione che aveva annullato la precedente pronuncia”. Lo dice il ministro dell’Interno Angelino Alfano, aggiungendo che con quella di oggi sono 44 le espulsioni decise nel 2016, 110 dal 2015.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA